Cercare scritte all’interno di immagini? Tra poco, con Google, si potrà. Ed è polemica
Google non molto tempo fa (ma la notizia è stata data da pochissimo) ha registrato con un brevetto un sofisticato sistema per cercare testo all’interno di immagini. Il sistema, che sarà usato prevalentemente all’interno di Google Ricerca Immagini, darà la possibilità non solo di effettuare una ricerca nel nome del file, ma anche all’interno delle eventuali scritte (proprio come nella foto qui sopra) presenti in un’immagine.
Così, per fare qualche esempio, sarà più semplice trovare nomi di negozi, le scritte sui muri, i nomi di palazzi, le insegne e così via. Ovviamente, la tecnologia non sarà utilizzata solo per la ricerca immagini, ma potrebbe venire utilizzata all’interno del tanto criticato Google Street View, la funzione di Google Maps (che ancora non è arrivata in Italia) con la quale è possibile vedere fotografie scattate al livello stradale delle vie delle principali città. Ma è subito polemica su un’ennesima invasione della privacy.
Il sistema, spiegano da Big G, potrebbe essere usato per cercare un’attività commerciale inserendo nel campo di ricerca il nome che appare sull’insegna, gli orari di paertura o altre parole chiave. “E poi – spiegano, facendo un esempio – se un utente effettua una ricerca per ‘McDonald’s’ in una particolare città o vicino a un particolare indirizzo, il sistema risponderà con la mappa del luogo ma anche con un’immagine del ristorante”. Ma non è finita qua, perché ovviamente attraverso il sistema Google e le attività commerciali potranno fare parecchi soldini.
Innanzitutto perché il motore di ricerca sfrutterà il riconoscimento del testo all’interno delle foto per fornire pubblicità mirate. E poi perché potrà proporre ai negozi un servizio – ipotizziamo – davvero “fantascientifico”. Prendiamo ad esempio una ferramenta: viene indicizzata nelle mappe di Google, gli viene fatta una foto dall’esterno, ma in più – magari dopo aver stipulato un contratto – vengono fotografati i nomi dei prodotti che vende, in modo che un utente potrà cercare solo i negozi che, per fare un esempio, vendono quella marca di vernice… facendo quindi una ricerca dalla propria scrivania senza nemmeno fare una telefonata.
Di certo è un servizio molto utile, e di certo Google potrà guadagnarci un mucchio di soldi. Ma siamo punto e da capo: si allargano le possibilità di ricerca, StreetView diventa sempre più integrata con i risultati, e la privacy dei cittadini dove va a finire? Cosa succederebbe, ad esempio, se nei tavolini all’esterno del famoso McDonald’s di cui parlavamo prima la vostra fidanzata/il vostro fidanzato stesse baciando l’amante?