Charmburka, il burka-Bluetooth

In un periodo in cui torna alla ribalta, in Turchia come in Olanda, il problema del velo indossato dalla donne di religione islamica vi segnalo un progetto interessante quanto provocatorio: CharmingBurka, il burka-Bluetooth. Si tratta di un progetto nato dalla collaborazione tra alcuni artisti e il MIT Media Lab, per non far mai calare l’attenzione su un indumento che, a detta di molti, sarebbe un vero simbolo di oppressione nei confronti delle donne.

Cosa fa esattamente questo burka-Bluetooth? Dall’esterno è ovviamente un normale burka, che copre interamente la donna lasciandole solo una piccola grata all’altezza della bocca per permetterle di respirare. All’interno, però, ha una tecnologia che permette di inviare la propria foto della donna a tutti i cellulari Bluetooth che si trovano nelle vicinanze. Per la serie: non puoi vedermi, ma se mi vieni vicino puoi ricevere la mia foto.


Ovviamente la donna è libera di personalizzare la propria foto e ovviamente decidere se e in quali situazioni attivare il servizio oppure no. “Le leggi del Corano non sono infrante – spiega l’artista Markus Kison – e questo tipo di indumento dà alle donne islamiche l’apparenza di poter vivere un po’ di più all’occidentale“.

Ovviamente si tratta di un progetto a metà tra una provocazione (il burka, dicevamo, è visto dagli occidentali come un segno di repressione nei confronti delle donne e di violazione dei loro diritti principali) e un’oggetto all’avanguardia. Secondo me, sia nel primo caso che nell’altro, si tratta di un ottimo modo per utilizzare la tecnologia al servizio di una buona causa. Che ne pensate?

Via | OpenPR