Microsoft e Yahoo! sposi: libertà di scelta a rischio?
Il matrimonio si è fatto, ma per ora niente chicchi di riso. Quello tra Microsoft e Yahoo! è un accordo strategico (quindi non un’acquisizione) sfiorato più volte e finalmente ufficializzato che si ripromette di mettere i bastoni tra le ruote a Google, il colosso di Mountain View che con la sua quota di mercato del 65% è, di fatto, un monopolista nel campo dei motori di ricerca (e non solo).
Dicevamo che bisogna aspettare a tirare i fatidici chicchi di riso perché la prospettata unione decennale tra l’azienda di Steve Ballmer e quella di Carol Bartz – che dovrebbe tagliare i nastri di partenza nel 2010 – potrebbe essere “ostacolata” dall’antitrust (vecchia conoscenza del big di Redmond), a causa di una paventata riduzione della libertà di scelta per l’utente finale.
Ma sarebbe davvero così? Prima di scoprirlo, vediamo insieme i dettagli dell’accordo tra i due giganti del mondo IT a stelle e strisce.
- Sarà Yahoo!, ma si chiamerà Bing: il motore di ricerca figlio dell’unione tra Microsoft e Yahoo! si chiamerà “Bing”, come l’attuale search engine dell’azienda di Bill Gates, ma ad animarlo sarà la tecnologia attualmente utilizzata dalla “grande Y”.
- Pubblicità made in Redmond: come previsto, sarà Microsoft con il suo “AdCenter” ad organizzare campagne pubblicitarie e distribuire le inserzioni del nuovo motore anti-Google.
- Banner dappertutto: con la loro fitta rete di annunci pubblicitari visuali (i banner, tanto per intenderci) su siti Internet e social network, i colossi di Redmond e Sunnyvale si apprestano a fare incetta di introiti, contrastando in maniera più che efficace gli Adsense di Google.
- Grandi clienti: Yahoo! svolgerà un ruolo fondamentale nella siglatura di contratti pubblicitari con i “pezzi grossi”.
- Yahoo!, perché ti sei concessa così? Semplice, per dei benefici annuali pari a 500 milioni di dollari e risparmi pari a circa 200 milioni.
E allora, questa nuova unione rischia davvero di dare il colpo di grazia alla già fin troppo martoriata libertà di scelta per l’utente?
Numericamente parlando sì, non c’è nulla da eccepire: per i prossimi dieci anni ci sarà un motore di ricerca in meno su piazza, quello di Microsoft, e di questo dovremmo rammaricarcene, ma fattivamente le cose potrebbero essere un tantino diverse.
Con l’attuale 8,4% di fetta di mercato di Bing ed il 19.5% di Yahoo!, il “nuovo Bing” partirebbe con una fetta di mercato base pari a circa il 30% e con delle interessantissime prospettive di crescita nell’immediato futuro. Numeri che metterebbero Google al cospetto di un vero rivale, l’unico in grado di intaccare il sempre più solido (e per molti versi temibile) monopolio del gigante di Mountain View.
Insomma, non è meglio avere due soli motori di ricerca, dello stesso livello, tra cui scegliere anziché tre, di cui uno fortissimo e due poco più che mediocri?
A voi la parola.
Via | Repubblica
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