Ologrammi sensibili al tatto: quando la realtà supera la fantascienza
Vorreste tanto poter palpare le rotondità di Megan Fox senza dover volare oltreoceano o rischiare sei mesi di prognosi? Il prof. Hiroyuki Shinoda dell’Università di Tokyo ed un team composto delle più brillanti menti del Giappone stanno per trasformare questo sogno in realtà.
OK, adesso mettiamo in stand-by gli ormoni ma la sostanza non cambia: i nipponici stanno per portare le più ardite tecnologie dei film di fantascienza nel mondo reale dando vita a degli ologrammi sensibili al tatto. Il sogno di tutti quei geek che, all’insegna del bene comune, agognano l’interazione perpetua tra mondo virtuale e vita reale.
E sì, perché tralasciando le singolari applicazioni a cui accennavamo in apertura del post, stiamo parlando di una tecnologia che ci consentirà di interagire naturalmente con oggetti virtuali funzionanti quasi come quelli reali. Tra interruttori per la luce e libri che compaiono e scompaiono su richiesta, l’utilizzo degli ologrammi toccabili non può essere confinato ad alcun ambito.
Ma come funziona questa meraviglia? Con delle onde ultrasoniche, un software che crea pressione sull’ologramma quando lo stesso viene toccato e, udite udite, il sistema di riconoscimento dei movimenti utilizzato da Nintendo Wii (fermi, non provate a smontare i sensori per battere sul tempo i ricercatori giapponesi).
Per ora, com’è possibile vedere anche nel video qui sopra (tratto da un TG nipponica), i test di questa poderosa tecnologia sono fermi ad oggetti piuttosto semplici (palline, gocce d’acqua virtuali, ecc.), ma Shinoda e i suoi sono pronti a scommettere che non ci vorrà molto affinché si facciano dei grandi passi in avanti.
E noi non aspettiamo altro. Megan, stiamo arrivando!
Via | Reuters