Google ed il codice a barre, ecco cosa c’è dietro il misterioso doodle
Esattamente ieri, Google ha sostituito il proprio logo, nella pagina di ricerca, con uno di quei cosiddetti codici a barre, elemento comunemente stampato su tutti i prodotti che acquistiamo quotidianamente, di cui, per comprenderne il significato, occorrerebbe uno di quei classici strumenti che ogni cassiera che si rispetti dovrebbe avere.
La maggior parte degli utenti lungo la rete, si sono chiesti perché mai Big G abbia deciso di effettuare questo cambio logo momentaneo, proponendo la bizzarra immagine che decodificata altro non significava se non ovviamente “Google“… la risposta è presto data!
Infatti, come ben si sa, Google, ad ogni ricorrenza o evento particolare, sostituisce il proprio logo o lo decora accuratamente, dando vita a quelli che prendono il nome di doodles in modo tale da mettere gli utenti a conoscenza dell’evento e dando così un tocco in più alla homepage del motore di ricerca.
Dunque, l’apparizione del misterioso codice a barre sta dunque ad indicare l’anniversario dell’invenzione di quest’ultimo, sviluppato da Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, ovviamente il 7 ottobre 1948, rivoluzionando dunque le modalità di commercio e di catalogazione dei prodotti.
E se volessimo imitare il tanto bizzarro doodle?
Per i più fantasiosi ecco quindi a vostra completa disposizione un applicazione online grazie alla quale è possibile creare codici a barre in 2D completamente personalizzati.
Si tratta di Morovia, ossia uno strumento online mediante, il quale, selezionando le opportune opzioni, è possibile ottenere un codice a barre completamente personalizzato… il tutto al fine di comunicare messaggi cifrati o più semplicemente per gioco!
E se poi volessimo decodificare quanto creato?
Bhe, per far ciò poco basta se non sfruttare ZXing.org ossia un sito web mediante il quale è possibile effettuare una scansione del codice a barre, caricando l’immagine dal nostro PC o inserendo il relativo URL, il quale, in tal modo, verrà decodificato nel giro di qualche istante, il tutto ovviamente direttamente on the web.