Andrea Guida (@naqern)
15 Febbraio 2010
I tanti cinesi che, in segno di protesta, avevano deposto dei fiori davanti agli uffici di
Google possono tirare un sospiro di sollievo. I rapporti tra il colosso di Mountain View e il governo di Pechino stanno per tornare idilliaci come un tempo. Tutto all’insegna della censura, ovviamente.
Il clamore delle scorse settimane, l’
incidente diplomatico sfiorato tra USA e Cina, tutto finito sotto il tappeto. È brutto da dire, ma i sogni di libertà di miliardi di persone sono destinati ad infrangersi contro un patetico disclaimer visualizzato sulle pagine di Google.cn (
According to local laws, regulations and policies, some search results are not shown) e contro la solita montagna di bigliettoni verdi in ballo.
Queste le dichiarazioni di Sergey Brin, uno dei fondatori di ‘big G’, sull’argomento: «Siamo stati in grado di censurare sempre meno ed ora avvertiamo gli utenti quando le leggi locali ci impediscono di fornire loro l’accesso a determinate informazioni». E non è finita qui.
Secondo il
pezzo grosso di
Google, il comportamento della sua azienda nei confronti del governo di Pechino “
ha portato a un grosso cambiamento”, spingendo molti altri gruppi a seguire le sue orme e avere un rapporto più cristallino con gli utenti.
In ogni caso,
l’accordo definitivo non è ancora stato trovato. Il gigante di Mountain View vuole rimanere in Cina, per farlo è disposto a ripristinare le censure volute dal regime comunista, ma qualcosa –
almeno per gettare un po’ di fumo negli occhi all’opinione pubblica – dovrà cambiare. E visto che la definizione di questo qualcosa richiederà sicuramente del tempo, la fine della telenovela
Google VS Cina è tutt’altro che vicina.
A questo punto, non ci rimane che darvi appuntamento alla prossima puntata… sempre che il governo cinese lo voglia!
#1Lorenzo
scandaloso..
#2Blomm
Boicottiamo Google !
Che bastardi viscidi, era chiaro sin dall’inizio che lo avevano fatto per fregare utenza ad IE e Baidu.
Ora con Muzz pure Twitter vogliono fregare. MI sembrano dei bambini che non sanno più con cosa giocare ed a chi rompere i benedetti mar0ni.
#3R4MP4G3
Facciamo casino, mettiamo di mezzo MS, screditiamola, riprendiamo gli accordi e con loro, soldi e utenti per Chrome….=D
#4valerio
La verità è che Google ha detto di non volere più censurare, ma non è mai passato all'azione. Al momento stanno ancora trattando con Pechino, che è quanto ha detto Brin. L'errore nelle settimane passate, che abbiamo fatto tutti, è credere che la censura fosse già stata rimossa. Per ora è più morbida di prima, comunque.
#5Jean Lafitte
alla fine ha vinto il buonsenso.
#6Alan
Molto scandaloso davvero……..
#7Raziel86
Come a dire che al peggio non c'è mai fine.
#8abba
Fortuna che MS e Bing erano il peggio: anche Google non è da meno, per 300 milioni di utenti cinesi si vende pure l'anima (le libertà di informazione).
Cercate "Free China", "Tibet" o "Dalai Lama" sul google cinese: una bella pagina vi avvertirà che non esitono pagine web (ma neppure una in tutta Internet!1) che abbia quelle parole. Probabilmente – pensa un cinese – non esistono…
#9@nonimo
E voglio vedere te al posto di Google cosa avresti fatto!
E' bello parlare quando non si è nelle circostanze…Google ci mangia dalle persone che lo usano. E non credo che 300 milioni di utenti siano niente!
#10claudio
vabbeh, se non altro ora i cinesi sapranno quando i risultati delle loro ricerche verranno censurati o meno
#11olis
@ Jean lafitte, hai tolto il poster di Mao dalla tua cameretta da studentello ed hai messo quello di Ahmadinejad , o li hai entrambi?
#12Ricky74
http://www.google.cn/search?hl=zh-CN&q=dalai+…
Scusa ma io ho qualche decina di milioni di risultati
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