Facebook e gli hacker: violate le pagine di Mark Zuckerberg e Nicolas Sarkozy
Facebook, la piattaforma sociale che ha oramai raggiunto (e forse già superato) i 600 milioni di utenti, è stato più volte centro di attacchi su argomenti riguardanti la privacy degli utenti iscritti. Dalla sua nascita, specialmente dalla diffusione a larga scala in tutto il mondo, non sono di certo mancati attacchi hacker e fenomeni di phishing per violare e modificare profili e pagine fan.
Gli ultimi in ordine cronologico che, fino ad ora, ci han rimesso la faccia sono stati il presidente francese Nicolas Sarkozy e, udite udite, proprio il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg. Anche se gli attacchi sono stati “buoni”, questi due avvenimenti successi negli ultimi giorni continuano a far riflettere circa la sicurezza presente nel più popolare social network.
Andiamo con ordine. Riguardo Sarkozy, sulla pagina ufficiale del premier francese, è apparso un messaggio che affermava:
Cari compatrioti, date le eccezionali circostanze che la nostra nazione sta vivendo, ho deciso in spirito e coscienza di non ricandidarmi alla fine del mio mandato nel 2012
In sostanza (senza tener conto degli errori ortografici presenti nel testo originale) si parlava di politica e della rinuncia di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2012. Ovviamente, come accade su Facebook, la notizia (assolutamente falsa) ha fatto il giro del mondo con tanti “mi piace” e numerosissimi commenti. L’opera di questo gesto è da attribuire ad un hacker che, non si sa come, sia penetrato all’interno della pagina ufficiale del Presidente del Consiglio francese.
La risposta di Sarkozy non si è fatta attendere. Dopo la cancellazione del messaggio, il capo del Governo ha dichiarato – la mia pagina Facebook è è stata piratata per ricordarmi forse che nessun sistema è infallibile -, come dargli torto?
Oltre al Presidente, anche Mark Zuckerberg ha ricevuto un piccolo scherzetto nella sua pagina. Un hacker ha voluto violare la pagina del fondatore di Facebook molto probabilmente per scopi riguardanti l’hackercup2011, una sorta di gara che vede come partecipanti gli hacker informatici. Dinanzi questa competizione è apparso il #, simbolo molto utilizzato su Twitter per creare gli hashtag.
Il contenuto del messaggio è il seguente:
Che l’hacking abbia inizio: Se Facebook ha bisogno di soldi, invece di andare dalle banche, perché non permette ai suoi utenti di investirvi in modo sociale? Perché non trasformare Facebook in un “social business”, nel modo in cui lo ha descritto il vincitore del premio Nobel Muhammed Yunus? Che ne pensate?
Com’era facile aspettarsi, il post ha generato in pochi minuti centinaia di commenti e oltre 1800 “mi piace”. Entrambi gli hack sfiduciano ancor di più gli utenti e tutti colori particolarmente legati alla propria privacy.
Le prime risposte del team Facebook vedono l’adozione della connessione HTTPS per tutti gli iscritti a Facebook (ora in USA, prossimamente in Italia), ovvero una modalità differente dall’HTTP classico offrente maggiore sicurezza e garanzie durante il trasferimento dei dati senza che questi possano essere intercettati o spiati da malintenzionati e persone terze in generale.
Ancora una volta questi attacchi testimoniano che nessun sistema, qualunque esso sia, non è perfetto e che tutto è vulnerabile. Voi lettori di Geekissimo, come la pensate? Esponete la vostra opinione nei commenti!
[via – DailyNews, CNET | photo credits – SindeeDee]