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Android 3.0 “HoneyComb” non sarà subito Open Source, Google congela il codice

 
Denis Dosi
25 Marzo 2011
5 commenti

Per il mondo dell’open source può essere una notizia sconvolgente, Google ha intenzione di rendere proprietario (per un tempo non ben definito) Android 3.0 (“Honeycomb”); il codice di tale sistema non verrà rilasciato al pubblico, ma solamente ad OEM e sviluppatori selezionati.

Secondo BusinessWeek la decisione è ormai stata presa, Android rimarrà sempre open source, ma non questa versione. Ricordiamo che HoneyComb è il sistema operativo creato appositamente per il mondo tablet.
Google ritiene il SO ancora inadeguato per essere utilizzato su dispositivi differenti; ogni singola funzionalità è stata creata solo ed esclusivamente per tali device, ad esempio le maggiori dimensioni dello schermo rispetto agli smartphone. L’intenzione è quindi di non ripetere “errori” del passato, quando piccoli produttori modificarono il codice di Android per adattarlo al mobile con risultati non del tutto eccellenti.

Andy Rubin, a capo del progetto Android, parla di una “scorciatoia” in seguito al grandissimo lavoro fatto per la realizzazione di tale SO. “L’azienda non ha cambiato improvvisamente idea in merito” dice Andy ” ma la situazione attuale di Honeycomb sconsiglia l’utilizzo su altri device; stiamo cercando di ottimizzarlo anche in questa direzione, una volta terminato, il codice verrà reso pubblico“. La notizia lascia tutti con la bocca aperta, proprio Google che ha sempre vantato i propri software open source, vuole chiudere questa strada?

Android è frequentemente paragonato a Microsoft Windows, in quanto può essere utilizzato indipendentemente dall’hardware del sistema. Google, invece, preferisce venga definito come il Linux Mobile; sfortunatamente è un affermazione che subirà grandi smentite in seguito a quest’ardua decisione.

Se il motivo “ufficiale” di tale scelta è proprio il non permettere a sviluppatori di modificare il codice per portare HoneyComb su smartphone e sminuirne le capacità, possiamo trovarne uno molto più nascosto. Da questa decisione si può capire come Google e i suoi partners, non vogliano permettere ai piccoli produttori di sfruttare il lavoro svolto. Volete utilizzare Android? allora dovrete avere Google.

Naturalmente l’azienda di Mountain View promette che appena l’ottimizzazione sarà terminata, il codice verrà reso pubblico; le premesse non sono delle migliori, non resta che attendere e vedere se effettivamente sarà così.

Quando avverà il rilascio del codice? Esprimete il vostro parere.

Via | [1], [2]

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  • #1@GnuFabio

    Secondo me è una scelta adeguata. Premetto che sono un fan dell'open source. Tuttavia bisogna tenere conto che le aziende minori, ingolosite dal desiderio di avere un so Honeycomb sono portate a montare su un device un sistema operativo che è ancora inadeguato e acerbo per quel device. Inoltre non ci vedo nulla di male nel fatto che google voglia attirare a sé le aziende, dovrebbe avere più controllo sul proprio sistema operativo. Meno device ma più ottimizzazione e controllo. Tant'è che io sogno che la Google ottimizzi il sistema operativo per ogni singolo device, cosa che ora come ora è irrealizzabile xD

    25 Mar 2011, 4:30 pm Rispondi|Quota
  • #2HeavyCollector

    beh dato che ormai la platform android ha preso prepotentemente piede nel mercato, google crede di poter a sua volta fare il prepotente… tagliando fuori tutti quei progetti che in passato hanno aiutato a far crescere la fama di android, ma che non gli generavano introiti

    25 Mar 2011, 4:35 pm Rispondi|Quota
  • #3Deja

    Diamo tempo al tempo, vediamo che mosse faranno. Secondo me Google non è così stupida da tirarsi una simile zappa sui piedi

    25 Mar 2011, 10:22 pm Rispondi|Quota
  • #4giaffa86

    Hanno fatto bene, si rischia di sporcare un prodotto , che seppur open source rimane un crocevia importante per il settore tablet marcato Google.
    E' giusto che fino a quando non sarà maturo Google protegga il suo prodotto dal rischio che qualcuno sporchi quello che di buono il colosso di Moutain View sta facendo nel settore mobile.
    A tempo debito il Honeycomb sarà reso open source, non è un dramma.

    25 Mar 2011, 10:55 pm Rispondi|Quota
  • #5N1k

    direi che come sempre innegabilmente non avete centrato la questione
    neanche di striscio, mi pare che troppo spesso ci sia stata gente
    pronta a lamentarsi dell'eccessiva apertura di google che permetteva
    a sviluppatori in erba di creare custom rom spesso incomplete o malfunzionanti
    su sdk in fase di sviluppo costringendo diversi user avventurosi poi
    a ricorrere ad assistenza o a cambiare terminale..
    semplicemente google vuole essere certa di rilasciare agli sviluppatori
    qualcosa di completo, pulito e perfettamente funzionale sul quale lavorare
    evitando di vederli imprecare o di appesantire inutilmente il loro lavoro
    e non vogliono neanche che "spioni" si approprino di un sistema
    che sta facendo tanto per sfidare e battere apple in campo tablet;
    ricordatevi che laddove c'è gente che vede nell'apertura una risorsa
    c'è altra che ne vede la scusante per appropriarsi delle idee altrui
    in modo "legale" ma sicuramente non encommiabile (Vedi "Frash").
    Mi sembra che siano stati piuttosto chiari sulle loro intenzioni
    perciò sarà bene farsi pochi film e vedere di aspettare.
    Nei meandri di google non ci sono inetti, sanno benissimo
    che la loro fortuna l'hanno fatto offrendo grande apertura
    ed un ecosistema che si adatta ai bisogni dell'utente pronto
    a personalizzarlo per le proprie esigenze con pochi semplici passi
    e che se vogliono continuare a volare alto è quella la strada;
    soprattutto di fronte al confronto a breve con l'avversario/cugino
    Meego che farà certamente parlare di se soprattutto
    per la sua impostazione "super-open"
    (1.2 ad aprile e si spera primi terminali entro fine anno)
    il bello dovrà ancora venire e spero che in tutte le fazioni ci siano
    grandi stravolgimenti per conquistare e soddisfare l'utenza

    25 Mar 2011, 10:59 pm Rispondi|Quota