MPAA torna alla carica e dichiara guerra ad altri cyberlocker
Sul fatto che nel mirino della Motion Picture Association of America (MPAA) non ci fosse soltanto Megaupload è cosa ben nota a tutti così come anche che dopo la chiusura dell’impero di Kim Dotcom numerosi altri servizi analoghi preferissero sparire dalla scena o, ancora, limitare quanto offerto onde evitare di incorrere nel medesimo destino, tuttavia, conseguenzialmente alle rivelazioni dell’ultim’ora, la situazione potrebbe essere soggetta a nuove e catastrofiche evoluzioni.
Ulteriori risorse dedicate alla condivisione di contenuti in rete potrebbero infatti andare incontro ad un processo di oscuramento come nel caso specifico di Wupload, Putlocker, DepositFiles, Fileserve, Mediafire, ovvero alcuni tra i servizi della categoria in questione che risultano maggiormente utilizzati dalla vasta utenza, in particolar modo in seguito alla chiusura di Megaupload.
A volere fortemente l’oscuramento di queste e di altre piattafome è sempre la MPAA di cui ne fanno parte sei delle più grandi case di produzione cinematografica americana e delle quali la Paramount Pictures sarebbe la più agguerrita nei confronti del file sharing.
Alfred Perry, vicepresidente di Paramount Pictures, ha infatti richiesto al governo statunitense di dare il via alla battaglia legale contro i cyberlocker in questione.
Secondo quanto dichiarato dai vertici dell’industria cinematografica la maggior parte degli utenti di file hosting mostra particolare interesse solo e soltanto nei confronti dei contenuti condivisi violando le leggi sul copyright.
Al momento, comunque, alle accuse delle major e, nello specifico, di Paramount Pictures, i vertici di Mediafire sembrerebbero aver già dato una risposta facendo sapere che l’intero business della piattaforma risulta del tutto legittimo e che tutti i contenuti illeciti, previa richiesta degli aventi diritto, sarebbero sempre stati rimossi.
In ogni caso, allo stato attuale delle cose, non è ancora chiaro se conseguenzialmente alle segnalazioni dell’MPAA seguiranno eventuali provvedimenti da parte del Dipartimento della Giustizia USA così come, non molto tempo addietro, si è verificato per Megaupload.
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