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Ubuntu prepara l’alternativa al Secure Boot di Windows 8?

 
Andrea Guida (@naqern)
25 Giugno 2012
6 commenti

In vista del lancio ufficiale di Windows 8, torna a riaccendersi la diatriba relativa al Secure Boot. La nuova tecnologia di sicurezza inclusa nell’UEFI dei computer con Windows 8 (il nuovo BIOS, tanto per intenderci) consente il boot solo dei sistemi operativi forniti di una firma digitale valida e, di fronte ad una restrizione del genere, nel mondo Linux gli animi si sono inquietati come altre poche volte.

Alcune distro Linux, come Fedora e Red Hat, sono scese a compromessi con il sistema Secure Boot pagando Microsoft Verisign ed ottenendo delle firme valide per girare sui PC con Windows 8, Ubuntu invece sembra aver scelto una strada diversa. Canonical ha rilasciato delle linee guida per i costruttori hardware su come dovranno essere i PC con UEFI dotati di supporto ad Ubuntu: al posto delle chiavi digitali di Microsoft ci dovranno essere quelle della popolare distribuzione Linux che, in questo modo, si vuole contrapporre a Microsoft.


Stiamo lavorano per fornire un’alternativa alle chiavi di Microsoft“, ha scritto il fondatore di Canonical  Mark Shuttleworth in un post sul blog di Ubuntu. “In questo modo, l’intero ecosistema del software libero non sarà dipendente dalle benedizioni di Microsoft per accedere ai PC moderni“. Ma la strada intrapresa da Ubuntu non convince tutti, anzi.

Secondo molti, i computer equipaggiati con Ubuntu (e con la chiave digitale di Ubuntu) saranno addirittura più chiusi di quelli con Windows 8 in quanto Canonical non pare abbia intenzione di fornire un sistema di firme a pagamento come quello che Microsoft ha messo a disposizione di Fedora, Red Hat, ecc..

Insomma, la questione è tutt’altro che risolta a pochi mesi dal lancio dei primi PC con Windows 8. Per il momento, l’unica nota positiva è che il Secure Boot si potrà disabilitare liberamente evitando così problemi di chiavi e firme a chi acquisterà classici PC/notebook. La questione sui sistemi ARM è più complicata ma purtroppo lì non sembrano esserci tanti sbocchi.

Aggiornamento: per maggiori informazioni sulla questione, vi invitiamo a leggere la documentazione ufficiale di Ubuntu in cui viene chiarito che la versione scaricabile di Ubuntu includerà una chiave UEFI compatibile con i PC Windows 8 (come Fedora), le limitazioni menzionate nel post riguardano, come detto, i costruttori hardware e i PC venduti con Ubuntu preinstallato. L’argomento è nuovo (anche per noi) e merita di essere affrontato in maniera approfondita per la sua complessità. Grazie a Daniele per la segnalazione.
[Via | Neowin] [Photo Credits | Jeffrey]

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  • #1andrea

    ma questi sono scemi..
    a parte che uefi non è di microsoft.. ma microsoft, che genera le chiavi (a una impensabile cifra di 99 dollari), non è mai stata contro gli altri sistemi operativi.. anzi… se poi a ‘sti cre…i non va bene una cosa solo perchè è stata sviluppata da INTEL e vogliono una cosa tutta loro solo per fare i diversi…

    25 Giu 2012, 10:40 am Rispondi|Quota
    • #2giocaldo

      @andrea: Sei il classico ignorante che parla a sproposito:

      “ma microsoft, che genera le chiavi (a una impensabile cifra di 99 dollari), non è mai stata contro gli altri sistemi operativi.. anzi…”
      no, hai ragione, Microsoft sprona i produttori HW a proporre altri sistemi oltre al proprio;

      “vogliono una cosa tutta loro solo per fare i diversi”
      A parte il fatto che non vedo perchè Canonical debba pagare Microsoft per poter installare il suo software nei pc; l’azienda di Shuttleworth non propone un sistema diverso, semplicemente, sempre appoggiandosi a UEFI di Intel, fornirà delle chiavi indipendenti da quelle di Microsoft.

      Se magari prima di commentare si leggesse bene l’articolo, o meglio, ci si informasse, non si scriverebbero certe fesserie.

      25 Giu 2012, 1:10 pm Rispondi|Quota
    • #3Jim

      @giocaldo:
      Appunto, basta informarsi e si evita di scrivere fesserie, vero? Nessuno paga Microsoft, ma è Verisign che rilascia i certificati, quindi prima di sparare cagate informati meglio. Secondo si può disabilitare se proprio la cosa non piace, e terzo non pagare 99 dollari per un certificato ma spenderne molti di più per implementarne uno proprio è da geni assoluti. Se quelli di Canonical volevano il mongolino d’oro ci sono riusciti in pieno, in puro stile Linaro.

      Terzo, stando a quello scritto nell’articolo:
      “Secondo molti, i computer equipaggiati con Ubuntu (e con la chiave digitale di Ubuntu) saranno addirittura più chiusi di quelli con Windows 8 in quanto Canonical non pare abbia intenzione di fornire un sistema di firme a pagamento come quello che Microsoft ha messo a disposizione di Fedora, Red Hat, ecc..”

      ci fanno una figura da coglioni che definire epocale è minimo. Prima fanno due palle così inveendo contro Microsoft e poi i primi ad essere chiusi sono loro stessi. C’è bisogno di aggiungere altro? Sotto con le difese, dai.

      25 Giu 2012, 2:23 pm Rispondi|Quota
    • #4giocaldo

      @Jim: Certo la decisione finale sarà quella di farsi creare un sistema di chaivi da Verisign, intendevo solamente che Canonical non le acquisterà direttamente da Microsoft come invece faranno Fedora e Red Hat. Per quanto riguarda la possibilità di installare altri sistemi operativi oltre a Ubuntu, invito nuovamente ad informarsi meglio.

      Fonte: http://www.ossblog.it/post/11361/canonical-ha-rivelato-i-piani-sul-secure-boot-di-uefi-usera-efilinux

      26 Giu 2012, 9:47 am Rispondi|Quota
  • #5Daniele

    Vi invito a controllare le vostre fonti: così fate disinformazione.
    La strategia che adotterà ubuntu è questa: https://lists.ubuntu.com/archives/ubuntu-devel/2012-June/035445.html

    Inoltre i famosi 99$ non vanno a Microsoft, ma alla società che gestisce i certificati.

    25 Giu 2012, 3:56 pm Rispondi|Quota
  • #6Fede_rico

    Jim ha detto:

    @giocaldo:
    Appunto, basta informarsi e si evita di scrivere fesserie, vero? Nessuno paga Microsoft, ma è Verisign che rilascia i certificati, quindi prima di sparare cagate informati meglio. Secondo si può disabilitare se proprio la cosa non piace, e terzo non pagare 99 dollari per un certificato ma spenderne molti di più per implementarne uno proprio è da geni assoluti. Se quelli di Canonical volevano il mongolino d’oro ci sono riusciti in pieno, in puro stile Linaro.
    Terzo, stando a quello scritto nell’articolo:
    “Secondo molti, i computer equipaggiati con Ubuntu (e con la chiave digitale di Ubuntu) saranno addirittura più chiusi di quelli con Windows 8 in quanto Canonical non pare abbia intenzione di fornire un sistema di firme a pagamento come quello che Microsoft ha messo a disposizione di Fedora, Red Hat, ecc..”
    ci fanno una figura da coglioni che definire epocale è minimo. Prima fanno due palle così inveendo contro Microsoft e poi i primi ad essere chiusi sono loro stessi. C’è bisogno di aggiungere altro? Sotto con le difese, dai.

    QUOTO

    25 Giu 2012, 9:58 pm Rispondi|Quota