Microsoft di nuovo sotto accusa per la ballot screen dei browser

L’antitrust europeo mette nuovamente nel mirino Microsoft minacciando pesanti sanzioni. Il motivo? Ancora una volta Internet Explorer e la famigerata ballot screen per la selezione dei browser che il colosso di Redmond aveva introdotto nei primi mesi del 2010. Ma scopriamo meglio cosa è successo.

Negli ultimi mesi, la Commissione Europea ha ricevuto numerose segnalazioni nelle quali veniva sottolineata l’assenza della ballot screen in Windows 7. Indagini successive hanno dimostrato che effettivamente Microsoft non ha più proposto la scelta multipla del browser ai suoi utenti a partire da febbraio 2011, quando è approdato sul mercato Windows 7 SP1, e questo ha causato l’apertura di una nuova indagine da parte dell’autorità garante per la concorrenza.

Adesso verranno effettuati i dovuti accertamenti, e c’è da stare certi che nemmeno questa volta sarà usato il guanto di velluto. Fonti vicine alle istituzioni di Bruxelles hanno infatti svelato che, se venisse confermata l’accusa di condotta anti-concorrenziale nei confronti di Microsoft, l’azienda guidata da Steve Ballmer sarebbe obbligata a pagare una multa astronomica pari al 10% del suo fatturato annuale: circa 7 miliardi di dollari, secondo le ultime stime.

Dal canto suo, il colosso di Redmond ha spiegato che è vero, la ballot screen manca dalle ultime versioni di Windows 7 (quelle che ora utilizzano circa 28 milioni di utenti, secondo le stime ufficiali), ma si è trattato solo di un errore tecnico e non di una volontà precisa di trasgredire le direttive dell’antitrust europeo. Per farsi “perdonare”, Microsoft ha assicurato che correrà presto ai ripari e che estenderà la permanenza della schermata di selezione dei browser nei suoi sistemi di ulteriori 15 mesi rispetto a quelli che erano gli accordi.

Basteranno queste scuse pubbliche a sedare la fame di giustizia dell’antitrust europeo? Lo scopriremo presto, o almeno si spera.

[Via | ZDNet] [Photo Credits | Phillie Casablanca]