Apple “corre” con i nuovi iPad, merito della concorrenza?

Dopo una serie di keynote piuttosto fiacchi, ieri sera Apple ha tirato fuori dall’armadio l’artiglieria pesante ed ha realizzato un evento ricco di sorprese. Oltre al tanto rumoreggiato iPad Mini, l’azienda di Cupertino ha infatti presentato un nuovo modello di MacBook Pro 13” con display Retina, una nuova linea di iMac, i nuovi Mac Mini ed un iPad di quarta generazione. Ebbene sì, ad appena sette mesi dal lancio ufficiale del New iPad, Apple ha presentato un nuovo modello del suo tablet da 9,7” dotandolo di processore A6X, fotocamera frontale HD, connettore Lightning e supporto LTE. Ma a cosa si deve questa fretta?


Come hanno fatto notare molti osservatori del mondo Apple, è probabile che l’azienda della mela abbia deciso di spostare l’arco temporale dell’uscita degli iPad da marzo a novembre, un po’ per motivi organizzativi ed un po’ per allineare il prima possibile il suo tablet con le novità tecniche dell’iPhone 5, ma quasi nessuno ha preso in considerazione il fatto che fra qualche giorno – il 26 ottobre per essere precisi – in molti Paesi del mondo esce Surface, l’anti-iPad targato Microsoft.

Con questo cosa vogliamo dire? Che Apple ha cominciato a sentire il vento dei competitor dietro di sé e forse ha presentato un nuovo iPad “tradizionale” accanto a quello miniaturizzato proprio per dire al pubblico “Ehi, abbiamo fatto un tablet più piccolo ma non crediate che abbiamo abbandonato quello grande, non guardate alla concorrenza!”.
Da quando in qua Apple si preoccupa di quello che fa la concorrenza (o quello che chiede il mercato, per dirla in maniera più elegante?). Probabilmente da un po’, ed è bastato guardare il modo in cui è stato presentato l’iPad Mini ieri sera per rendersene conto. Come ben riportano anche i nostri cugini di TAL, Phil Schiller ha passato buona parte della presentazione del nuovo iPad Mini paragonandolo al tablet di punta della concorrenza: il Nexus 7 di Google e – questo lo aggiungiamo noi – cercando di giustificare il prezzo maggiorato del suo tablet rispetto a quello di “big G”.

Insomma, non sappiamo se con-Steve-Jobs-questo-non-sarebbe-successo ma adesso Apple non è più una lupa solitaria. Sa di avere tra le unghie una preda bella grossa (la sua fetta di mercato) e non vuole farsela soffiare dai nuovi arrivati nella grande foresta hi-tech.