Google, preoccupazioni per Samsung e indiscrezioni sull’X-Phone

Il fatto che nel corso degli ultimi anni Samsung sia riuscita a guadagnarsi sempre di più il favore dell’utenza mondiale commercializzando smartphone di varia tipologia basati sulla piattaforma del celebre robottino verde non è sicuramente una novità ma che Google abbia non pochi timori nei confronti del predominio della sudcoreana per quanto riguarda il mercato Android si ed a confermare la cosa ci hanno pensato le fonti del Wall Street Journal.

Stando infatti a quanto riportato dall’autorevole testata Samsung potrebbe reclamare in esclusiva versioni più evolute di Android, potrebbe richiedere priorità su altri produttori o una maggior quantità di commissioni sui ricavati pubblicitari, che attualmente dovrebbero attestarsi intorno al 10%.

Nella peggiore delle ipotesi Samsung potrebbe addirittura decidere di abbandonare il supporto diretto a Google con una propria versione di Android o anche per un nuovo OS come nel caso di Tizen.

L’acquisizione del comparto Motorola Mobility sarebbe quindi avvenuta, così come ritenuto da molti e così come riferito anche dal WSJ, per cercare di scongiurare il pericolo Samsung.

La svolta, in tal senso, potrebbe essere segnata dal lancio del fantomatico X-Phone, il primo smartphone frutto della stretta collaborazione tra Google e Motorola di cui si discute già dalla fine dello scorso anno.

Proprio a tal proposito sempre il Wall Street Journal riferisce, in seguito ad un’interessante chiacchierata avvenuta tra i padiglioni del Mobile World Congress 2013 con Hiroshi Lockheimer, ingegnere esecutivo di Google per la divisione Android, che  la prossima realtà coinvolta nella realizzazione di un device marchiato Google ed appartenente alla gamma Nexus potrebbe essere proprio Motorola.

Google e sopratutto Motorola, il cui market share è calato drasticamente durante lo scorso 2012, necessitano di un dispositivo che sia in grado di attirare l’attenzione di numerosi potenziali acquirenti in modo tale da poter tener testa al business di Samsung ma anche a quello di Apple e di altri rinomati produttori.

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