La pirateria non danneggia l’industria dell’intrattenimento: parola della London School of Economics

Da anni le tre grandi industrie di intrattenimento (musica, film e videogiochi) accusano la pirateria delle loro enormi perdite, ma quanto c’è di vero in quest’affermazione? Un recente studio condotto dalla London School of Economics and Political Sciences (Università di Londra) ha esaminato quest’argomento ed ha messo in evidenza una conclusione del tutto diversa.


In particolare, tre professori del college hanno analizzato i profitti delle industrie ed hanno stilato un apposito rapporto che arriva ad una precisa conclusione: la pirateria non ha nessuna colpa.

La “Motion Picture Association of America’s (MPAA)” dichiarò che la pirateria on line stava completamente devastando l’industria del cinema, eppure Hollywood ha ottenuto ben 35 miliardi di dollari nel 2012, aumentando i guadagni del 6% rispetto al 2011. Questo è quanto si legge nella relazione londinese.

Nell’industria musicale il discorso è leggermente diverso. In questo caso, i ricavi si stanno effettivamente abbassando, ma nulla evidenzia che la causa principale sia la pirateria. Inoltre, dobbiamo considerare che gli stessi autori hanno dichiarato che il file-sharing può realmente beneficiare all’industria dell’intrattenimento.

Infine, il rapporto evidenzia anche che le politiche che cercano di limitare la pirateria (come quelle francesi) non riescono a migliorare la situazione.

Dobbiamo, inoltre, sottolineare che pochi mesi fa, la stessa Unione Europea ha pubblicato un rapporto molto simile a questo redatto dal college di Londra in cui, appunto, affermava che la pirateria non è dannosa per i proprietari di contenuti.

Che cosa ne pensate, la pirateria ha effettivamente danneggiato l’industria dello spettacolo?

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