AGCOM, entrano in vigore le nuove norme sul copyright in Rete
Oggi entra in vigore il nuovo regolamento sulla tutela del diritto d’autore online firmato AGCOM, il quale, come ormai noto, conferisce alla “nostra” Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la possibilità di richiedere l’oscuramento di siti Internet accusati di pirateria agendo a livello di IP senza passare per un tribunale o per l’ordine di un giudice.
Parte integrante della nuova normativa è questo modulo online che, opportunamente compilato e spedito sotto forma di file PDF a mezzo posta certificata, consente praticamente a chiunque di rivendicare il copyright di un’opera presente in Rete (un video, ma anche una foto, un brano musicale o altro) facendo partire le indagini da parte dell’AGCOM.
Dal momento in cui AGCOM ritiene valida, e quindi accoglie, la richiesta della parte offesa, il garante procede alla notifica dell’irregolarità ai gestori del sito “pirata”, agli hoster e agli eventuali uploader e questi avranno 5 giorni di tempo (prorogabili, fino a un massimo di 12) per far valere le proprie ragioni o provvedere alla rimozione dei contenuti “incriminati”.
In caso di violazioni massive del copyright, come già accennato, AGCOM potrà ordinare ai provider di bloccare l’accesso alle opere illegali, ed è su questo punto che molti esperti del settore – insieme a coloro che hanno semplicemente a cuore la libertà d’espressione in Rete – concentrano le loro paure.
Secondo l’avvocato esperto di tecnologia Guido Scorza, con il sistema di delazione pensato da AGCOM “il gestore del sito Internet o della pagina prima e l’hosting provider poi, rischiano di ricevere una richiesta e/o un ordine di rimozione di un contenuto solo genericamente identificato quanto a collocazione online e di doversi quindi cimentare in una ricerca all’interno del proprio sito Internet che certamente non compete loro e che rischia di risultare defatigante per chi volesse adeguarsi spontaneamente alla segnalazione dell’Authority” andando incontro a situazioni che potrebbero portare all’oscuramento di un intero sito per rendere inaccessibile un singolo file.
Il garante, da parte sua, si difende promettendo di applicare il massimo grado di buonsenso nell’applicazione delle nuove norme. Stesso discorso vale per i titolari dei diritti d’autore (o meglio, per le società che rappresentano molti di questi) ma, si sa, in Italia ci si muore di buonsenso.