Synaptics lancia un sensore di impronte digitali standalone
Nel corso degli ultimi giorni Synaptics ha annunciato quello che va a configurarsi come il primo lettore di impronte digitali standalone basato sulla tecnologia di autenticazione Match-in-Sensor.
A differenza di quanto già disponibile sul mercato con questo sensore tutte le operazioni necessarie per verificare l’identità dell’utente vengono effettuate esclusivamente dal dispositivo, senza alcun intervento del computer e del sistema operativo. Se ne deduce quindi che i dati biometrici non possono essere rubati da nessuno.
La nuova soluzione Match-in-Sensor sfrutta un SoC che esegue tutte le operazioni di input/output (scansione dell’impronta e confronto con l’immagine di riferimento) andando ad isolare il sensore dal processore e dal sistema operativo. L’unico dato che viene comunicato al processore, in forma criptata, è il match score, vale a dire il punteggio assegnato al confronto tra l’impronta letta e l’impronta memorizzata.
Per il momento Synaptics non ha fornito ulteriori informazioni a riguardo ma di sicuro questa nuova tecnologia avrà un costo maggiore. Gli utenti dovrebbero però essere contenti di spendere qualche euro in più per un dispositivo che impedisce il furto dei propri dati sensibili, specie nel caso dell’esecuzione di transazioni finanziarie.
Da notare che allo stato attuale delle cose diversi notebook aziendali integrano uno scanner per le impronte. La diffusione degli scanner per le impronte risulta però aumentata soprattutto nel settore degli smartphone, in primis grazie alla popolarità dell’iPhone 5S e del Galaxy S5. La precedente soluzione Match-on-Host di Synaptics, al pari del Touch ID di Apple e del Sense ID di Qualcomm, conserva i dati biometrici in un’area isolata, ma sempre sul processore host, un meccanismo questo che per quanto sicuro possa apparire non garantisce però la totale impenetrabilità da parte di eventuali malware.
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Via | SlashGear