La bufala parziale su Brunetta che dice basta allo smart working
Sta circolando in queste ore una notizia che crea disinformazione a proposito di Brunetta, nuovo ministro del governo Draghi che avrebbe detto “basta” allo smart working in Italia. Secondo alcuni titoli di giornale, a suo dire si tratterebbe addirittura di un imbroglio, al punto che questa mattina alcuni giornali importanti hanno dovuto pubblicare una rettifica immediata. Altri, invece, hanno dimostrato al pubblico perché si tratta di un errore grossolano.
Brunetta dice basta allo smart working, ma serve una rettifica
Perché parliamo di rettifica a proposito di Brunetta che dice basta allo smart working? Fondamentalmente, le dichiarazioni in questione sono arrivate effettivamente dal nuovo ministro del governo Draghi, ma come ha riportato Il Sole 24 Ore occorre aggiungere un elemento determinante per avere una corretta lettura della situazione. Ecco perché, considerando anche la delicatezza del momento, abbiamo deciso di affrontare l’argomento anche noi di Geekissimo.
Puntualizzazione corretta anche da parte di Bufale, secondo cui Brunetta avrebbe detto effettivamente basta allo smart working, ma le sue parole molto dure (qualcuno riporta anche un eloquente “imbroglio”) risalgono al mese di giugno 2020. In quelle settimane, effettivamente, la situazione Covid sembrava definitivamente archiviata, con contagi particolarmente bassi, prima del rilassamento estivo da parte degli italiani (e non solo) che ha poi portato alla seconda ondata autunnale.
Associare quelle dichiarazioni di Brunetta sullo smart working alla stagione estiva 2020 è dunque fondamentale per contestualizzare il tutto. Solo così potremo capire in modo più chiaro come siano andate le cose con uno dei ministri più discussi del recente governo Draghi.