Buoni pasto elettronici: caratteristiche e benefici
I buoni pasto sono una delle più diffuse forme di fringe benefit aziendale e sono una soluzione adottata da moltissime aziende nelle quali non è previsto il servizio di mensa aziendale.
La loro introduzione nel mondo del lavoro risale agli anni Cinquanta e sono state le aziende britanniche le prime a distribuirli ai propri dipendenti e collaboratori. In seguito sono diventati una soluzione sfruttata a livello globale e nel nostro Paese sono sempre di più le realtà che offrono questo riconoscimento economico al proprio personale.
In linea generale, la flessibilità è una delle caratteristiche principali dei buoni pasto poiché il dipendente può decidere dove e quando sfruttarli.
I buoni pasto per dipendenti sono disponibili sia in formato cartaceo che in formato elettronico e quest’ultimo è ormai il più diffuso; cerchiamo quindi di sapere qualcosa di più su come funzionano e su quali sono i benefici per lavoratori e aziende.
Buoni pasto: come funzionano
Le aziende e gli enti che decidono di sfruttare questo tipo di benefit acquistano i buoni pasto da un’azienda emettitrice e poi li distribuiscono ai propri dipendenti e collaboratori; questi ultimi possono sfruttarli in tutte le strutture convenzionate che otterranno i loro rimborsi dalla società che ha emesso i buoni.
Oggi sono particolarmente numerosi gli esercizi che offrono possibilità di acquisto con i buoni pasto; vi sono infatti società che hanno stipulato contratti di collaborazione con decine di migliaia di esercizi commerciali diffusi nelle varie località d’Italia: bar, ristoranti, supermercati, agriturismi ecc.
Buoni pasto elettronici: la differenza con quelli cartacei
I progressi tecnologici degli ultimi anni hanno interessato tutti i settori e anche nel caso dei buoni pasto aziendali si è registrata un’inevitabile evoluzione passando nella maggior parte dei casi dai buoni cartacei a quelli elettronici.
Un buono pasto elettronico è, sia visivamente che sostanzialmente, una tessera simile a una carta di credito prepagata; esso infatti viene caricato con un determinato importo e può essere letto dai POS che lo accettano come forma di pagamento. Fra le sue principali caratteristiche si ricordano la comodità (può essere tenuto nel portatessere del portafoglio) e la rapidità di utilizzo (viene letto dai POS). Altro aspetto che vale la pena di sottolineare è la loro sostenibilità ambientale (è uno strumento paperless, senza carta).
I buoni pasto elettronici sono disponibili anche come buoni “virtuali”; i Buoni Pasto Pluxee, per esempio, possono essere utilizzabili anche esclusivamente da smartphone tramite un’apposita app.
Il buono pasto cartaceo è invece quello tradizionale; in pratica al dipendente viene consegnato un carnet costituito con biglietti cartacei composti da matrice e buono; quest’ultimo dovrà essere consegnato alla struttura convenzionata.
Buoni pasto: i benefici fiscali
I buoni pasto possono essere assegnati a tutti i lavoratori subordinati, a prescindere dalla tipologia di contratto (a tempo pieno, part time, smart working) e non rientrano tra i redditi da lavoro.
Relativamente ai benefici fiscali, i buoni pasto elettronici godono di una soglia di esenzione fiscale giornaliera di 8 euro; è invece più bassa quella relativa ai buoni pasto cartacei: 4 euro.
In un anno fiscale, quindi, si ha una detassazione di 1.760 euro relativamente ai buoni pasto elettronici e di 880 euro per quanto riguarda quelli cartacei. Superate queste soglie, la quota eccedente concorrerà alla formazione del reddito da lavoro e come tale sarà soggetta alle ritenute di legge.
Per quanto concerne le aziende, le spese sostenute per l’acquisto dei buoni pasto sono integralmente deducibili dal reddito. L’IVA sui buoni pasto è agevolata; l’aliquota relativa è infatti il 4%.
I buoni pasto possono essere utilizzati, infine, soltanto da chi ne ha la titolarità; non è infatti possibile né regalarli né venderli a terzi.