Non abbiamo sbagliato a scrivere, proprio così Hagackure unisce le parole Hagakure e hacker, due diversi tipi di guerrieri -il samurai da una parte e l’hacker dall’altra- in mondi paralleli che combattono per dar vita allo stesso tipo di provocazioni mentali.
Opere d’arte -dipinte per lo più ad olio- che nascono dalla solitudine e dalla frustrazione di artisti dell’hackeraggio che mettono su tela non solo le emozioni ma anche il proprio codice, quasi come per cercare di materializzare su un oggetto solido la causa delle proprie sensazioni. Righe su righe di codice –reale e funzionante– come non l’avete mai visto, una rappresentazione poetica dello spaccato quotidiano dei professionisti dell’illecito.