I 10 blog più costosi della storia

A parte qualche prestigiosa eccezione, in Italia il mercato dei blog è considerato un mercato di nicchia, un settore in cui investire lo stretto indispensabile. Negli USA, invece, i “web log” sono diventati un vero e proprio punto di riferimento nel panorama dei media, uno strumento su cui sempre più aziende investono e grazie al quale – data la vastità della platea anglofona – eserciti di liberi professionisti riescono a guadagnare discrete cifre senza fare troppa fatica.

Non ci credete? Beh, allora date uno sguardo a questa lista con i 10 blog più costosi della storia, fondati da privati e poi venduti a cifre astronomiche a generose aziende, e poi ci dite.

10 – Ensight.org: 15.000 $

Incredibile ma vero, nel 2004, quando i blog non avevano il successo e l’importanza di oggi, Ensight.org (un blog personale dedicato a tecnologia, business, e dintorni) fu venduto alla per nulla modica cifra di 15.000 dollari. All’epoca, diventò il blog più costoso di tutti i tempi, oggi si deve accontentare del decimo posto.

Google Instant e le parole “proibite”

Google è buono. Google è bello. Google pensa che “là fuori” ci sia un mondo pieno di insidie. Ecco perché il nuovo sistema Google Instant, che permette di visualizzare i risultati delle ricerche senza premere Invio, blocca la comparsa automatica dei risultati ritenuti “rischiosi”: quelli relativi a termini aventi a che fare con la sessualità, la violenza e altre cose “brutte, brutte, brutte” che si possono trovare in Internet, così come nella vita.

Nulla di male, ci verrebbe da pensare. Se non fosse che questo sistema di protezione (o censura, fate un po’ voi) blocca anche dei termini che di periglioso o scabroso hanno ben poco. Il sito ‘2600.com’ sta cercando di raccoglierli tutti in una lista e quello che ne sta venendo fuori è un quadro quantomeno grottesco, con termini assolutamente innocui bloccati da Google Instant e parole/frasi molto più controverse fatte passare senza battito di ciglia. Volete qualche esempio? Non vi resta che continuare a leggere.
  • 4chan – bloccato se seguito da uno spazio e una “b”. d’altronde è un fatto risaputo che le imageboard contenenti la sovversiva seconda lettera dell’alfabeto sono pericolosissime.
  • Are (sono) – se messo dopo termini relativi a gruppi etnici o religiosi (es. evangelists, iranians, ecc.) la ricerca istantanea viene bloccata. Google ci insegna che le persone non si giudicano in base alla loro etnia, religione o idee politiche.

I migliori esperimenti scientifici su YouTube

Noi geek amiamo la scienza alla follia, ma se è possibile la amiamo ancora di più quando viene “umanizzata” e proposta in maniera divertente e stimolante. Eccovi allora una splendida carrellata di video “pescati” da YouTube in cui degli strambi scienziati mettono in atto degli altrettanto strambi (ma interessantissimi) esperimenti scientifici. Guardateli, perché ne vale veramente la pena!

Esplosione azoto liquido

Sapevate che con l’azoto liquido (originato da un gas inodore che compone il 79% dell’atmosfera terrestre) si possono ottenere delle esplosioni clamorose in pochissimo tempo? Probabilmente sì, ma provate a vedere cosa combina Steve Spangler in questo video per averne la prova definitiva.

Alka-Seltzer nello spazio

Questo è sicuramente uno dei più originali e curiosi esperimenti scientifici presenti su YouTube. Consiste nell’inserimento di un Alka-Seltzer (sì, proprio quello che prendiamo tutti noi quando abbiamo la febbre) in una grossa goccia d’acqua ospitata dallo space shuttle, nello spazio, in condizioni di microgravità. Spettacolo assicurato per gli occhi, per lo stomaco un po’ meno.

Origin Big O, il computer dei sogni con Xbox 360 incorporata da 7.669 dollari: libidine!

Mancano ancora un po’ di mesi a Natale, lo sappiamo, ma abbiamo la netta sensazione che dopo aver letto questo post, molti di voi inizieranno a scrivere la fatidica “letterina” mettendo in cima alla propria lista di desideri il nome di Big O.

Di cosa stiamo parlando? Big O è un nuovo “computer dei sogni” che Origin PC, azienda produttrice di computer personalizzati con sede a Miami, sta per lanciare sul mercato. Si tratta di un grosso sistema ibrido (il suo case, dalla forma cubica, è grande quasi il doppio dei normali case) che unisce un potentissimo PC equipaggiato con un sistema di raffreddamento a liquido alla nota console Xbox 360 Slim di Microsoft.

La versione base, che costa 7.669 dollari, prevede: un processore Intel Core i7 930 overclockato a 4.0GHz; una scheda madre Rampage III Extreme; dual GPU Nvidia GTX480; 6GB di memoria (Corsair Dominator a 1600MHz); doppio SSD OCZ Vertex 2 da 50GB (RAID 0); hard disk Caviar Black WD da 2TB; masterizzatore Blu-Ray della Pioneer (12x); cuffie Creative Fatality per il videogaming; sistema operativo Windows 7 Home Premium a 64 bit; elementi extra come il lettore di card multimediali e lo switch di rete a 5 porte.

Google: tutta la storia del colosso di Mountain View in un grafico

Da quando è stata fondata da Sergey Brin e Larry Page, nel ‘98, Google -intesa come azienda – non ha fatto altro che crescere e ramificare i suoi interessi fino ad approdare in settori come quello della telefonia mobile (Android), dei browser Web (Chrome) e dei sistemi operativi (Chrome OS). Ma da quell’umile garage di Santa Margarita, da cui tutto ebbe inizio, come si è arrivati a tutto questo?

Per rispondere a questa e tante altre domande, il sito Internet The Blog Herald ha realizzato un bellissimo grafico in cui è stata riassunta tutta la storia di Google, dagli albori di Stanford a oggi. Lo trovate dopo il salto, seguito da una traduzione dei punti più importanti.

Nmap: i 288.945 siti Internet più famosi del mondo… in favicon

Volete scoprire quali sono i 288.945 siti Internet più famosi del mondo? Bene, ma fatelo con stile!

Su Nmap potete trovare un simpaticissimo grafico grazie al quale “sfogliare” la lista dei siti più famosi del Web, visualizzando esclusivamente le loro favicon (le loro icone, quelle che vengono visualizzate nella barra degli indirizzi dei browser quando si visitano). È stato realizzato sulla base dei dati Alexa (azienda leader nel settore delle statistiche sul traffico Internet) e le icone che include hanno dimensioni diverse tra loro: quelle più grandi riguardano i siti più visitati – come Google, Facebook, Yahoo!, ecc. -, quelle medie i siti di medio successo, mentre quelle più piccole si riferiscono ai siti meno famosi.

Travolti dalle e-mail? 5 modi per ridurre lo stress da Posta in arrivo dal fondatore di Digg

Siete disperati perché, dopo qualche giorno di meritata vacanza, avete acceso il PC e avete trovato un centinaio di e-mail a cui rispondere? Vergognatevi! Kevin Rose, il fondatore di Digg, deve risponderne a circa 2000 tutti i giorni e manco si lamenta. Anzi, ha trovato addirittura il tempo di aiutare noi comuni mortali svelando i suoi 5 trucchetti per sbarazzarsi facilmente della posta in arrivo.

Vi va di scoprirli insieme a noi? Bene, ma leggete più in fretta che potete, perché da oggi c’è nuovamente il lavoro che vi aspetta… e poi dovete rispondere a tutte le e-mail inevase: non dimenticatelo se volete evitare figuracce o brutte sorprese!

1) Adottare il metodo three sentences, in cui si usa la stessa filosofia degli SMS (in questo caso con un limite di frasi e non di caratteri) per rispondere in maniera breve e concisa ai messaggi di posta elettronica. Trovate maggiori informazioni sulle Sentences in questo nostro vecchio post.

2) Scrivere Inviato da iPhone alla fine delle e-mail per far credere a chi è dall’altra parte che si sta scrivendo da iPhone. In questo modo, si è giustificati a scrivere risposte stringate e a non fare troppa attenzione alla forma del messaggio.

I 20 Paesi più presenti in Internet: noi ci siamo!

Dopo il planisfero di Facebook, ecco un’altra statistica che ci aiuta a comprendere meglio la morfologia di Internet, i suoi utenti e i suoi confini: la classifica dei 20 Paesi più presenti in Rete in rapporto alla loro popolazione*.

Fra questi, ci sarà anche la nostra tanto bistrattata penisola italica? Sì. Anche se molti non ci avrebbero scommesso manco il becco di un quattrino, figuriamo nella graduatoria, siamo in quattordicesima posizione e precediamo lande tutt’altro che desolate come Indonesia, Filippine, Spagna, Messico, Canada e Vietnam. Prima di noi ci sono Iran, Turchia, Corea del Sud e Nigeria, ma son dettagli.

Se volete avere un quadro completo della situazione, date pure uno sguardo ai due grafici che seguono. Il primo ci mostra la classifica dei Paesi più presenti in Internet con il relativo numero di abitanti “connessi”, il secondo confronta la popolazione reale dei vari Paesi con il numero degli utenti della Rete che risiedono in essi.

Il planisfero di Facebook

Con oltre mezzo miliardo di persone che ogni giorno spendono almeno 55 minuti della propria vita su di esso, Facebook, se fosse reale, sarebbe il terzo Paese più popolato del mondo (dopo Cina e India). Quello che vedete qui sopra, potrebbe invece essere il suo planisfero: un’originalissima mappa con tutti i “paesi”, ovvero le pagine e le applicazioni più importanti, presenti sul social network di Zuckerberg.

Come potete ben vedere, dopo la ineguagliabile Zynga, che con i suoi giochi FarmVille e Mafia Wars è l’azienda più amata di Facebook, spiccano le pagine dedicate al compianto re del pop Michael Jackson (13.3 milioni di fan e 1.8 miliardi di dollari di valore), I Griffin (9.5 milioni di fan e 1.3 miliardi di dollari di valore), Lady Gaga (9.1 milioni di fan e 1.2 miliardi di valore) e al Presidente USA Barack Obama che per sua (s)fortuna ha lo stesso numero di fan di Lady Gaga! Da menzionare, per il successo ottenuto, anche RIM e Starbucks. Per la gnoccolaggine, invece, segnaliamo la sempre azzeccatissima Megan Fox (anch’essa presente nella mappa).

A realizzare la mappa è stato il sito Internet Visual Economics (in cui potete vedere una versione ingrandita del planisfero), che ha colto l’occasione al volo per pubblicare una serie di numeri davvero interessanti su Facebook e i suoi utenti. Che ne dite di dargli uno sguardo insieme?

Grape-DR, il supercomputer ecologico [cultura geek]

Un po’ per moda, un po’ per una lieve (lievissima) riviviscenza della coscienza collettiva, il tema del rispetto per l’ambiente si sta facendo sempre più strada nel mondo della tecnologia. Al punto tale che, oggi, nella nostra rediviva rubrica dedicata alla cultura geek, stiamo per fare la conoscenza di Grape-DR, il supercomputer più ecologico del mondo.

Piazzatosi primo nella classifica dei 500 supercomputer più ecologici del mondo, questo gioiellino della tecnica ospitato dal dipartimento di Informatica dell’Università di Tokyo è animato da ben 64 processori Intel Core i7-920 e quattro chip acceleratori capaci di “macinare” 200 gigaflop sfruttando l’equivalente dell’energia necessaria ad alimentare una semplice lampadina (50 watt).

ScoreGrid, statistiche maniacali sulle partite dei mondiali 2010

Anche chi non ama il mondo del calcio saprà sicuramente che più di una settimana fa sono cominciati i mondiali. Magari se pure non si segue il calcio “ordinario” si prova comunque un certo orgoglio nel vedere la propria nazionale che fa qualcosa di buono contro squadre di altre parti del globo.

Oggi, allora, in questo post proverò a mescolare due mondi che forse raramente si intersecano: Il mondo dei geek e quello del calcio. Infatti, voglio presentarvi un’applicazione online (mondo geek) che permette di sapere come si è svolta una partita (mondo del calcio) in termini statistici (mondo nerd…).

FlightGlobal, oltre 700 spaccati in alta risoluzione dedicati all’ingegneria aerospaziale

Solamente un centinaio di anni fa i fratelli Wright riuscirono a realizzare uno dei tanti sogni intriso nella mente umana: Volare. Col il loro Flyer I dimostrarono che era possibile volare grazie ad un oggetto più pesante dell’aria (prima si poteva, ma con la mongolfiera). Da quel giorno in poi sono stati fatti passi da gigante. Si è passato da aerei che trasportavano una persona a pochi centimetri d’altezza ad aerei che volano a velocità di molto superiori a quella del suono.

Insomma, il primo aereo venne costruito da due fratelli proprietari di una fabbrica di biciclette, oggi per progettare un aereo servono fior di ingegneri specializzati in settori estremamente ristretti. Non c’è quindi da meravigliarsi se oggi facciamo voli intercontinentali con estrema normalità. Tutto questo serve a dire che la complessità delle “macchine volanti” è aumentata notevolmente. Sareste curiosi di vedere bene o male come sono fatti questi colossi al loro interno? Se lo siete allora questo è il post giusto.

Opera si prende gioco di Chrome e le sue patate [video]

Chi di video promozionale ferisce, di video promozionale perisce. Lo sa bene Google, che dopo aver lanciato un originale spot di Chrome in cui la velocità del browser veniva paragonata a quella di una patata sparata a mo’ di proiettile, si ritrova a fare i conti con una parodia illustre della sua pubblicità messa in atto nientepopodimeno che da Opera Software. L’azienda norvegese ha infatti sfruttato il suo canale YouTube per prendersi gioco di “big G” e pubblicare un video-parodia in cui anche le prestazioni del browser Opera vengono messe a confronto con quelle di una patata. Con la differenza che questa volta il tubero non viene “sparato”, bensì bollito.

Il risultato di questo simpatico “remake” lo potete vedere qui sotto, insieme allo spot originale di Google. L’esilarante slogan con cui si conclude il video, anticipato dai timer con i tempi di apertura di una pagina Web con Opera (0.01 secondi) e di cottura di una patata (oltre 18 minuti), è il seguente: “Potato slow. Opera fast“. Non avrebbero potuto scegliere frase più geniale e irriverente per prendere in giro Google.

Politica 2.0: Obama non è più tecnologico, Berlusconi va su Facebook e Brunetta gioca con l’iPad

Nel mondo succedono un sacco di cose strane. Può capitarti, ad esempio, di svegliarti un giorno e scoprire che Obama, il Presidente americano paladino della Rete, non sa usare iPod, iPad e le console per i videogiochi, che Berlusconi ha deciso di aprirsi una pagina su Facebook e che Brunetta, il “nostro” Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, si diverte a giocherellare con l’iPad.

La doccia fredda per i geek sostenitori del primo Presidente USA afro-americano è arrivata martedì scorso, quando rivolgendosi agli studenti dell’Università di Hampton, in Virginia, Obama ha asserito che: “Con strumenti come iPod, iPad, Xbox e PlayStation – nessuno dei quali so come far funzionare – le informazioni diventano una distrazione, una forma di intrattenimento, anziché un mezzo grazie al quale arricchirsi ed emanciparsi”.

Certo, nessuno toglie ad Obama il merito di aver saputo sfruttare la Rete per raccogliere consensi, ma quello che abbiamo appena scoperto, insieme al fatto che, per sua stessa ammissione, non sa usare Twitter, ce lo fa “scadere” un po’. È innegabile.