
Camera dei Deputati, gli accessi al sistema informatico nelle mani di Novell

Chiunque abbia un contatto con il mondo esterno ha saputo cose è successo al presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Tutti sanno che è stato colpito in pieno volto da un oggetto (souvenir di Milano) lanciato da un uomo chiamato Massimo Tartaglia. In questo post non voglio assolutamente esprimere il mio giudizio in merito a ciò che è accaduto. Proverò quindi a scrivere assumendo un atteggiamento quanto più possibile imparziale.
In questo post non si parlerà assolutamente di politica, questo argomento lo lascio agli editori di politicalive. Voglio invece parlarvi di cosa sta avvenendo nel social network più importante della rete, mi riferisco ovviamente a facebook. Cosa sta succedendo? In pratica, degli utenti si sono ritrovati, a loro insaputa, iscritti a gruppi che normalmente avrebbero ripudiato.
Viviamo in un’era in cui Internet sta assumendo un’importanza sempre maggiore, grazie alle nuove tipologie di servizi sviluppati (come ad esempio i Social Network) ed al suo grande utilizzo in ambiti molto importanti, come ad esempio la Pubblica Istruzione e il mondo del Lavoro. Il Web sta assumendo una grande importanza anche nel mondo della Politica, essendo stato da una parte elogiato e sfruttato per scopi elettorali e dall’altra più volte accusato per la sua natura libera e democratica, una natura sicuramente scomoda per molti uomini politici (soprattutto anche nostrani).
Mentre in Europa stiamo a gingillarci con stupidagini come la regola delle tre disconnessioni e i governi cercano un modo per limitare la capacità di connessione dei cittadini, negli Stati Uniti di Obama la Casa Bianca sta adottando per il suo sito un codice Open Source, più esattamente una versione di Drupal.
Nelle parole dell’Amministrazione Obama, si sta lavorando a questa scelta dalla presa in carica di Barack Obama. Da allora si è lavorati per aprire il codice, renderlo disponibile alla comunità e influenzabile da questa. Per placare eventuali allarmi al rischio sicurezza la spiegazione è stata degna di un geek:
“Security is fundamentally built into the development process because the community is made up of people from all across the world, and they look at the source code from the very start of the process until it’s deployed and after”
Qualsiasi sia l’inclinazione politica di un uomo di potere, come tutti ben sanno, il suo dovere primario è quello di indirizzare le giovani menti del suo paese verso una strada giusta e raccomandabile, cercando di contenere le manie di grandezza ma allo stesso tempo indicandogli la strada per il successo. Ed è proprio questo che sta facendo Barack Obama, il primo presidente nero degli Stati Uniti, il quale ha rivolto un fervido appello ai ragazzi statunitensi invitandoli ad imitare le gesta e l’intraprendenza dei fondatori di Google.
Con un’articolo su Techcrunch siamo finalmente di nuovo sulla scena Geek internazionale. L’argomento non poteva essere che la recente protesta dei giornali Italiani contro Google. Le principali testate giornalistiche italiane infatti si sono lamentate di subire pratiche di concorrenza scorretta da parte di Google.
Google News ha già scalzato numerose testate online in tutto il mondo per quel che riguarda l’informazione online. Solita vecchia storia, dal momento che un’aggregatore di news, ha sia per ragioni di praticità che di completezza dell’informazione più successo dei singoli siti.
Già in passato importanti testate giornalistiche da tutto il mondo hanno spesso lamentato “l’incapacità” di competere con Google sul fronte online. La differenza è che mentre negli altri paesi questa suona come una resa di fronte il colosso del Web, spingendo l’industria della carta stampata a riformarsi abbracciando i nuovi modelli di business che si impongono, in Italia diviene un caso di Stato.
Il Governo italiano infatti ha iniziato un’inchiesta contro Google per scoprire eventuali pratiche di concorrenza scorretta, destando l’attenzione internazionale. In particolare ha attirato l’attenzione di ComScore e TechCrunch che insieme hanno diffuso i dati sulle due principali testate online italiane, ovvero Repubblica e Il Corriere della Sera, entrambi con 3,8 milioni di utenti unici mensili. Di per se un ottimo dato, migliore ancora se paragonato ai visitatori unici di Google News, “solo” 2,4 milioni di utenti unici mensili.
Alle dichiarazioni del Primo Ministro Silvio Berlusconi in cui esortava il mondo dell’imprenditoria a non comprare spazi pubblicitari da Repubblica, ha risposto il web con un’inziativa che è passata attraverso Facebook.
Il gruppo “UNA PAGINA PUBBLICITARIA SU REPUBBLICA” ha raggiunto 3600 iscritti in poco tempo e con le donazioni di 500 utenti è stato in grado di acquistare una pagina pubblicitaria su Repubblica del 8 Luglio 2009. La pagina acquistata riporta una lettera aperta ai Presidenti dei paesi membri del G8, salvo Silvio Berlusconi per ovvi motivi.
Il gruppo di sottoscrittori si definisce politicamente eterogeneo e protesta contro “la sostanza e la forma di questo governo“. Dopo una lettera sobria in pieno “stile cartaceo” un caps lock che riporta la scritta “FATELO SAPERE, NON LASCIATECI SOLI!” ha un effetto particolare visto su una pagina di uno dei giornali cartacei più letti d’Italia.
Come fortemente affermato e tutelato dalla Costituzione e dal nostro Ordinamento Giuridico, la libertà di espressione è uno dei più importanti principi che devono essere tutelati se si vuole preservare la democrazia in un paese libero. Oltre ai normali mezzi costituzionali, come ad esempio i Referendum, i cittadini hanno anche altri strumenti per far sentire la loro voce in caso di dissenso, tra cui le Iniziative di legge popolare e le Petizioni.
Oggi vi presentiamo TinyPetition, un servizio gratuito per creare petizioni online in pochissimi click, molto semplice e pratico da usare. Molti di voi si staranno chiedendo: che cos’è realmente una Petizione? Una petizione (dal verbo latino peto, “chiedo per ottenere”) è una richiesta ad un’autorità – generalmente governativa – o ad un ente pubblico. Nel linguaggio colloquiale, una petizione è un documento indirizzato a un soggetto pubblico o privato e sottoscritto da numerosi individui. Può essere orale, scritta o trasmessa attraverso internet.
Sui parlamentari italiani nel corso degli anni si è detto tutto e il contrario di tutto. Ma dov’è che inizia la retorica e dove, invece, la realtà dei fatti? Per cercare di capire in modo dettagliato e analitico lo stato delle cose nei due rami del parlamento italiano, arriva in nostro soccorso openparlamento, che ha lo scopo di aiutarci a rintracciare i dati di fatto su quello che accade ogni giorno in Parlamento, permettendoci di seguire passo passo le attività del singolo parlamentare, le vicende del disegno di legge o della mozione.
Openparlamento è uno strumento creato da openpolis, un’associazione senza scopo di lucro e “indipendente da partiti e movimenti politici” che promuove l’uso della rete e di software open source per favorire la trasparenza pubblica e la partecipazione collettiva al controllo delle informazioni e delle scelte politiche. Openpolis è famosa sul web per due sue importanti strumenti: voisietequi.it ed openpolis.it.
Se abbiamo deciso di parlarvi oggi di questo oggetto geek, non è un caso. Oggi, primo giorno da presidente insediato di Obama dopo il giuramento di ieri, è un giorno particolare, e, per un giorno particolare, ci vuole qualcosa di particolare da presentare.
Il paragone è forzato: nulla a confronto con la politica e nulla a confronto con le idee in ballo, ma sapete com’è, visto che siamo in tema, oggi vi introduciamo uno dei telefoni più sparlati della rete da un paio di giorni a questa parte: il Mi-Obama!
Il Mi-Obama è un nuovo telefono cellulare, simile ad un Nokia ma realizzato dall’azienda Keniota Mi-Fone, che celebra il quarantaquattresimo presidente Americano riportando la più celebre delle frasi del neo-insediato capo di Stato, “Yes We Can”, sulla sua cover posteriore.
Sebbene per alcuni la presa di posizione politica sia un atto senza il quale è possibile continuare a vivere (forse meglio, forse peggio), è impossibile non notare quanti geeks siano davvero appassionati di politica e cronaca. Sono già diversi gli strumenti sul web che permettono confronti ed elencano i vari rivolgimenti politici. In ogni caso, chi per documentarsi sulla crisi economica, chi per sapere qualcosa in più sui candidati alla presidenza degli USA (proprio oggi si vota, per chi non ne fosse già al corrente), l’informazione politica assume un ruolo davvero importante. Naturalmente non sono qui per consigliarvi quotidiani da leggere o telegiornali da seguire: mi preme invece segnalare un ottimo servizio made in Redmond, Political Streams.