Il 68% dei video online sono targati Google

Più passa il tempo, e più Google rafforza la sua supremazia nel Web. Nonostante gli ultimi mesi abbiano visto l’azienda di Mountain View adombrata dall’imponente polverone sollevato dalla questione Microsoft-Yahoo!, la leadership di Google non è stata minimamente intaccata. Anche nel settore video la cantilena è la stessa, anzi, mai come in quel caso si può notare quanto le altre aziende siano impotenti al cospetto del colosso Google.

Nel mese di Marzo infatti sono stati guardati negli Stati Uniti ben 11.5 Miliardi di video online, e stando a quanto emerge dalle statistiche i siti web di Google hanno servito il 68% dei video totali, in crescita del 2.6% rispetto al mese di Febbraio.
A fare la differenza sembra essere proprio YouTube, che raccogliendo il 98% degli utenti totali per Google si dimostra ancora una volta come il sito web più importante del settore.

-17% in Borsa, Il Lunedì nero di Yahoo!

Come probabilmente avrete sentito in questi giorni, Microsoft ha ritirato la sua offerta d’acquisto a Yahoo, ponendo così la parola fine ad una telenovela che durava ormai da parecchie settimane.
La causa di tale decisione è la differenza tra i 33 dollari ad azione offerti da Microsoft e i 37 richiesti da Yahoo!. Questa volta l’azienda di Yang sembra aver tirato troppo la corda.

Dietro alla motivazione addotta ufficialmente si nascondono forse problemi ben più complessi, che già in passato avevano fatto sorgere più di qualche discussione.
L’acquisto di Yahoo! da parte di Microsoft avrebbe consegnato all’azienda di Redmond servizi gemelli, come Yahoo! Mail e Hotmail, e avrebbe recato di conseguenza una lunga serie di problemi di integrazione, ai quali fin dall’ inizio Ballmer stava tentando di trovare una soluzione.

“Save The Developers!” dite no all’ utilizzo di Internet Explorer 6

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato del “403 Day“, l’ iniziativa volta a far desistere gli internauti dall’utilizzo di Internet Explorer, un browser maledetto per gli sviluppatori web che devono continuamente fare i conti con le architetture supportate o meno dal browser di casa Microsoft.
In questi giorni si sta muovendo un iniziativa nella stessa direzione, “Save The Developers!”

Internet Explorer 6 rappresenta ancora il 31% di tutti i browser che quotidianamente navigano in internet, (contro il 22% di IE7 e il 36.5% di Firefox) e questa discrepanza tra i livelli di aggiornamento dei vari browser è inaccettabile per gli sviluppatori che si trovano a dover fare i conti con un browser “antico” che non supporta molte delle tecnologie in via di sviluppo ma che allo stesso tempo non può essere tralasciato, vista la larga utenza che se ne serve.

Web semantico, Yahoo!, e il miraggio del Web 3.0

Fino ad ora abbiamo parlato continuamente di Web 2.0, di quell’insieme di tecnologie che hanno reso il web il frutto della completa interazione tra utente e contenuti, una rivoluzione che in pochi anni ha travolto internet mutandone il volto, da freddo involucro a variopinta manifestazione di contenuti digitali elaborati, rifiniti e scelti dagli stessi fruitori.

La nascita e l’ irrefrenabile sviluppo di Blog e Reti Sociali, di piattaforme per l’intrattenimento e lo studio, per la condivisione del sapere fino ad arrivare alle applicazioni web-based di cui tanto parliamo, sono solo alcuni dei traguardi raggiunti dal Web 2.0, oggetto di discussione in questo ultimo periodo alla luce della progettazione di una nuova forma di Web, che qualcuno ha azzardatamente soprannominato Web 3.0.
Questa volta l’interprete principale non è Big G, ma il suo eterno rivale, Yahoo!

Viva la libertà di espressione: riapre Wikileaks

Wikileaks

Ne avevamo parlato proprio qualche giorno fa: un giudice statunitense aveva creato molto scalpore dopo la decisione di chiudere il sito Wikileaks, specializzato nella pubblicazione di notizie riservate e fughe di notizie. Ebbene, la novità è che un giudice federale ha ribaltato la decisione, e consentirà al sito statunitense di riaprire a tutti gli effetti.

La decisione – ricordate? – era stata accompagnata da un grande scalpore per chi parlava di diritti violati e libertà di stampa e di opinione calpestata. E durante il dibattimento (che è durato oltre tre ore) proprio chi si appellava al primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti è stato premiato: il giudice, infatti, ha pensato proprio al primo emendamento per giusitificare la propria decisione, spiegando che le misure intraprese non erano “costituzionalmente adeguate”.

E ora la Cina blocca anche i Feed Rss

Word

Sappiamo tutti benissimo che la libertà di espressione e di informazione in terra cinese è spesso un miraggio, così come sono note a tutti le vicende di bloggers arrestati e di siti Web occidentali oscurati. Adesso arriva la notizia che, oltre a numerosi siti, sono stati bloccati anche i Feed Rss.

Generalmente, fino a qualche tempo fa i feed potevano essere scaricati liberamente da ogni cittadino (il che dava a tutti la possibilità di informarsi anche senza visitare direttamente un sito “vietato”). Qualche giorno fa è stato bloccato Feedburner, poi via via moltissimi altri feed.

You Choose ’08: campagna elettorale americana 2008 per la presidenza su Youtube

Gli appassionati della politica online, quest’anno potranno seguire la campagna elettorale americana per la presidenza direttamente su YouTube. La famosa piattaforma americana infatti, ha creato la sezione You Choose ’08, dove troveranno posto tutti i video dei candidati americani, proposti in 2 colonne, democratici contro repubblicani.

Ci sono tutti, da Joe Biden a Sam Brownback e da Hillary Clinton a Rudolph Giuliani. Insomma la politica, almeno in america, sembra evolversi e su YouTube troverete inoltre anche banner inerenti i famosi dibattiti che siamo abituati a vedere in tv. Qui sotto potete vedere il video principale di Hillary Clinton per esempio.

A me sinceramente non dispiacerebbe per niente una cosa simile anche qui in Italia, e voi che ne pensate?