Gli ISP Giapponesi accettano di impedire l’ accesso Internet ai Pirati

Ancora la pirateria al centro della discussione.
A seguito dell’ enorme incremento delle denunce presentate da società legate al mondo della musica, della cinematografia e dei software, i quattro maggiori ISP giapponesi hanno deciso di collaborare con i detentori dei diritti d’autore per individuare i pirati e impedire loro l’accesso ad internet, definitivamente.

Nel 2006 era avvenuto un evento simile, uno degli ISP più utilizzati aveva deciso di monitorare ed in seguito di impedire l’accesso a quegli utenti che fossero stati sorpresi ad utilizzare software di file sharing, ma a causa dell’ intervento del governo e a motivi legati principalmente alla legge sulla privacy, l’idea fu abbandonata.
A due anni di distanza si ritorna a parlare di misure drastiche contro la diffusione della pirateria, e lo si fa con più decisione che mai.


L’ aumento del 180% degli utenti giapponesi che utilizzano software di File Sharing in un solo anno non è stato ovviamente gradito dalle grandi industrie musicali e cinematografiche che, complice una difficile situazione economica, hanno deciso di pressare i fornitori del servizio Internet in Giappone affinchè prendessero provvedimenti drastici e urgenti.
Da parte dei quattro maggiori ISP Giapponesi c’è stato il pieno appoggio e il conseguente inizio di una campagna contro la diffusione del file sharing, si profilano tempi duri per gli utenti di eMule & Co.

Stando a quanto riportato sul giornale giapponese Yomiuru Yomiuri Shimbun, gli ISP si impegneranno a individuare gli utenti che utilizzano software per il file sharing, inviare loro una email che li avvisi del pericolo che stanno correndo, e in caso di recidività strappare definitivamente il contratto e negare loro l’accesso ad internet.
Queste quattro aziende sono fornitrici del servizio per circa 1000 altri ISP di minore importanza, e comunque sia detengono in totale una grossa parte del mercato giapponese.

Una decisione del genere è inevitabile che porti con se accese discussioni, soprattutto alla luce del fatto che una proposta simile è stata avanzata in Francia, Regno Unito e Australia.
E voi cosa ne pensate?

E’ giusto che ad un utente sorpreso ad utilizzare software per il file sharing venga negato l’accesso ad internet?
Esistono altre soluzioni efficaci?

Via | Torrent Freak