6 Maggio 2008: la rinascita di Stage 6
Abbiamo seguito insieme tutta la storia di Stage 6, dalla sua nascita all’ affermazione tra le realtà del web fino alla sua improvvisa e inaspettata chiusura causata fondamentalmente da fattori di natura economica.
“Nascita, Sviluppo, Declino” e da oggi oserei accostarvi anche “Rinascita“.
“Nascita, Sviluppo, Declino” e da oggi oserei accostarvi anche “Rinascita“.
E’ stato infatti annunciato il lancio di un clone di Stage 6, previsto precisamente il 29 Aprile 6 maggio.
Data di nascita oramai prossima quindi per questo nuovo servizio che si chiamerà Vreel, e che ha tutte le carte in regola per sostituire al 100% Stage 6. Già da ora nell’ home page è possibile notare l’annuncio del lancio e una sorta di elenco delle operazioni effettuate e da effettuare.
Data di nascita oramai prossima quindi per questo nuovo servizio che si chiamerà Vreel, e che ha tutte le carte in regola per sostituire al 100% Stage 6. Già da ora nell’ home page è possibile notare l’annuncio del lancio e una sorta di elenco delle operazioni effettuate e da effettuare.
Stage 6 era in primis un portale di video ad alta qualità, e proprio questa peculiarità gli ha permesso di ottenere un successo notevole in poco tempo, nonostante il monopolio del settore esercitato da YouTube. L’eccessiva banda generata mensilmente costava alla Divx, società sviluppatrice dell’omonimo Codec e sia di Stage 6 che di Vreel.net, più di un milione di dollari, una cifra che in nessun modo riusciva ad essere coperta e che è stata la causa dell’ improvvisa chiusura del servizio.
Sarà adesso interessante vedere come DivX pensa di risolvere i problemi legati al consumo di banda e ai costi di gestione, di sicuro se il sito raggiungerà il livello del precedente allora non tarderanno ad arrivare orde ed orde di utenti, probabilmente, vista la pubblicità che il sito ha ricevuto dopo l’annuncio della chiusura, in numero anche maggiore rispetto a Stage6.
La spiegazione più plausibile potrebbe essere l’inserimento di pubblicità, che risulta tuttavia scomodo in quanto è risaputo che i portali video non riescono a portare agli inserzionisti un numeor consistente di visite. Staremo a vedere.
La spiegazione più plausibile potrebbe essere l’inserimento di pubblicità, che risulta tuttavia scomodo in quanto è risaputo che i portali video non riescono a portare agli inserzionisti un numeor consistente di visite. Staremo a vedere.
Via | gHacks