Il carbonio, i nanotubi e il futuro delle memorie

Negli ultimi anni si è assistito ad un enorme passo avanti nel campo della tecnologia. Abbiamo visto i nostro PC aumentare la propria RAM a dismisura nel giro di un paio d’anni e ci siamo abituati a ragionare in termini di gigabite, snobbando grandezze inferiori a qualche centinaio di mega.

Se pensiamo in questo modo di essere aggiornati probabilmente ci sbagliamo perchè anche stavolta la tecnologia sta superando la nostra immaginazione. Grazie all’Università di Nottingham -ed alla ricerca pura– la nanoelettronica rivoluzionerà le memorie dei nostri amati computer.

I ricercatori, sfruttando le enormi potenzialità dei nanotubi, hanno sperimentato un tipo di memoria RAM in carbonio con particelle strutturate in maniera telescopica -un nanotubo più “piccolo” scorre all’interno di uno più “grande“- che sfruttato opportunamente replicherebbe lo stato bipolare dei bit. La rivoluzione, se questo non bastasse, sta nel fatto che grazie all’utilizzo dei quanti di energia -che degradano molto più lentamente il proprio stato al passare del tempo- sarà possibile mantenere le informazioni all’interno della memoria anche se non alimentata.


In poche parole, banchi di RAM costruiti con questo principio si comporterebbero di fatto come memorie non volatili pur essendolo grazie alla forza di Van der Waals.

Ma i vantaggi per noi informatici non finiscono qui perchè parlando di nanotubi possiamo solo immaginare quanto possano aumentare le capacità degli storage del futuro: micro-supporti per volumi esorbitanti! Anche in campo medico le possibilità che questa ricerca apre sono moltissime, si parla già di applicare il principio per il trattamento mirato delle cellule cancerose.

Cari geek, il futuro è alle porte ma noi siamo pronti ad accoglierlo?