Microsoft chiude Encarta, Wikipedia ha vinto!
Nessuno pagherà per avere un programma “inscatolato” quando, a costo zero, saranno disponibili molte più risorse sul Web. Quando il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales avanzava questa ardita ipotesi, cinque anni fa, molto probabilmente lo zio Steve Ballmer era impegnato a togliarsi i peli dalle orecchie.
Oggi, però, i crudi numeri hanno messo il nostro amato cugino primate con le spalle al muro. Encarta, la tanto famosa e celebrata enciclopedia virtuale di casa Microsoft, si avvia infatti verso una mesta chiusura. Un tramonto che la coinvolgerà sia nella sua incarnazione Web (su MSN), che in quella “inscatolata” a cui si faceva prima riferimento (“Student” e “Premium”).
La motivazione ufficiale di questa mossa è che “il mondo delle enciclopedie si è evoluto, così come il modo con il quale gli utenti ricercano le informazioni, che è profondamente diverso rispetto a quello degli anni passati“. Un alquanto imbarazzante giro di parole per dire che Wikipedia ha vinto.
Entrando nel dettaglio, il sito Internet di Encarta cesserà di esistere in tutto il mondo il prossimo 31 Ottobre, ad eccezione del Giappone, Paese in cui l’enciclopedia online “made in Redmond” camperà fino al 31 Dicembre 2009. La commercializzazione di Encarta Student 2009 ed Encarta Premium 2009 cesserà invece dopo il mese di Giugno.
Proprio a questo punto viene il bello: adesso Microsoft che s’inventerà?
Una nuova enciclopedia “Live” in stile web 2.0? Una nuova costola di Office? Niente? Staremo a vedere. Intanto tornerà sicuramente a galla la questione relativa alla credibilità delle informazioni fornite da Wikipedia. Uno dei pochi aspetti dell’enciclopedia collaborativa che non è ancora riuscito a mettere d’accordo tutti, e sul quale un’eventuale concorrenza potrebbe giocare fortemente.
Sperando che venga migliorato sensibilmente il sistema dei controlli nella creatura di Wales e soci, non ci rimane che passare la palla a voi: che succederà ora, dopo l’uccisione di Encarta da parte di Wikipedia?