Telecoms package, la libertà su Internet ancora a rischio?

La libertà di Internet è ancora sotto attacco. A sostenere questa tesi è l’associazione Assoprovider, la quale ha scritto una lettera aperta al parlamento europeo in merito all’affair “Telecoms package“, la normativa che, se approvata, consentirebbe ai gestori telefonici di regolare a proprio piacimento le condizioni nelle quali gli utenti possono utilizzare le applicazioni ed i servizi più comuni (software per l’IM, client VoIP, client P2P, social network, ecc.).

«E’ come se il gestore di un autostrada decidesse di incolonnare tutte le auto gialle su un casello e tutte quelle rosse su un altro, facendo viaggiare le auto gialle al doppio della velocità di quelle rosse e dando la precedenza esclusivamente a quelle che portano il suo marchio». Guido Scorza, giurista e presidente dell’istituto per le politiche dell’Innovazione, tra i firmatari della lettera aperta, ha descritto in questo modo la norma attualmente discussa al parlamento europeo. Qualcun altro, invece, non ha esitato a definirla come una sorta di “apartheid digitale.

Esagerazioni? Non proprio.


Basta fare qualche passo indietro nel tempo per capire da dove tutto ha avuto inizio, precisamente a metà dello scorso Aprile, quando il gestore tedesco T-Mobile ha comunicato ai suoi numerosissimi utenti di voler limitare l’utilizzo di Skype sui cellulari che usufruiscono del suo servizio. Un modo nemmeno tanto velato di dire che i client VoIP di terze parti non fanno bene alle tasche dei gestori.

Si potrebbe quindi andare in contro ad una rete fatta di aziende che creano percorsi preferenziali verso i loro servizi ed erigono ostacoli nei confronti delle soluzioni offerti da aziende terze e/o concorrenti (es: limitazione di Skype in favore di client VoIP gestito dal gestore).

Ad ogni modo, bisogna evitare eccessivi allarmismi. In fondo, venisse anche approvato il “Telecoms package“, al primo tentativo di boicottaggio dell’uno o dell’altro servizio da parte di alcuni gestori “furboni” si andrebbe sicuramente incontro a campagne di protesta molto dure, con migliaia di disdette e crolli dei fatturati per i carrier.

Insomma, possono anche avere il coltello dalla parte del manico, ma gli conviene usarlo?

Via | Repubblica