Michael Jackson spinge Internet verso il suo limite
Solo pochi giorni fa veniva riportata da qualsiasi tipo di media la notizia della morte della popstar Michael Jackson e del suo enorme impatto che ha avuto nelle ore e nelle giornate immediatamente seguenti sulla rete, tanto da portare Twitter down per sovraccarico server.
I suoi funerali non sono stati da meno e su Internet sono iniziati a circolare i primi dati sull’utilizzo della rete stessa durante questi eventi. Akamai Technologies, un’azienda che fornisce servizi di Content Delivery Network (CDN) ha affermato che il 7 Luglio è stata la seconda giornata con più traffico sulla sua rete (la prima fu il 25 Giugno, in occasione della morte della star), con oltre 2.100.000 live video (per un totale di oltre 2 terabits al secondo) distribuiti in formato Flash o Windows Media.
Pochi down riportati in rete, ma molti rallentamenti a causa di questo enorme flusso di visitatori. Secondo quanto rilevato da Gomez, un’azienda famosa per i suoi servizi professionali di monitoraggio di servizi web, i tempi di risposta dei primi 7 siti di informazione durante le ore del funerale hanno avuto cali di performance di oltre il 98% rispetto alla normale attività, con tempi di caricamento medio per pagina che variavano tra i 6.5 e i 18.5 secondi (normalmente questi tempi oscillavano tra i 3.5 e i 7.3 secondi per pagina)
La rete sembra aver retto in modo decente all’esplosione di interesse mediatico nei confronti di questa figura. Molti rallentamenti e pochi down completi nel corso di questo periodo che va dalla notizia della morte di Michael Jackson fino ai suoi funerali, segno questo che la capacità della rete di adattarsi a simili eventi sia migliorata nel corso degli anni, grazie anche al deciso interesse da parte di molte aziende nello studio di tecniche per rendere i propri servizi sempre più veloci e stabili anche durante grossi peak.