Google Health consente ora di esaminare i documenti medici scannerizzati
Fin dall’ormai lontano 1999, Google ha sempre guardato al futuro con un occhio di riguardo, cercando di mettere a punto tecnologie sempre più avanzate per semplificare la vita agli utenti. Una volta affermatosi come motore di ricerca, sono stati avviati rami di sviluppo secondari dedicati alla scienza medica, e molti ricercatori hanno avuto accesso all’enorme potenza di calcolo di Google per realizzare una sfida molto, molto ardua: realizzare una mappatura completa del Genoma umano.
Per quanti riguarda l’aspetto puramente medico, invece, è stato lanciato lo scorso anno Google Health. Questo servizio permette di depositare le informazioni sulla propria salute, e di gestirle al meglio. Condizioni fisiche, medicazioni, allergie, malattie, risultati dei test e vaccinazioni, tutte riunite e facilmente consultabili dal web, come un libretto sanitario online costantemente aggiornato dall’utente.
Da pochi giorni, è stata aggiunta una nuova, utilissima feature: sarà possibile infatti analizzare documenti medici stampati su carta, dopo averli scannerizzati e caricati su Google Health. Tutto ciò sarà possibile grazie a tecnologie avanzate, che calcoleranno anche la speranza di vita (ovviamente, previsioni del genere sono molto difficili e delicate, quindi non è consigliabile tenerne conto come il parere di un vero medico). Il progetto, condotto in collaborazione con Caring Connections, consiste nella compilazione di un form, personalizzato per 50 paesi, che in seguito andrà stampato, compilato in tutti i suoi campi, stampato, scannerizzato e caricato su Google Health.
Inoltre, ultimamente è stata resa nota anche la possibilità di condividere documenti medici con determinati familiari, ovviamente tali documenti saranno protetti dalla più rigorosa cifratura e protezione possibile, vista l’enorme responsabilità che si delega. Una bella carrellata di novità, che speriamo spalanchi le porte ad un futuro sviluppo di servizi dedicati alla Salute online.
Via | TechCrunch