Chrome OS non ufficiale: prova su strada (video)
Alquanto incuriositi dallo spazio riservatogli da alcuni tra i più popolari siti Internet del mondo geek, abbiamo deciso di tastare con mano le potenzialità di Chrome OS e filmare la nostra prova su strada.
Come mai siete così sorpresi? Ma no, Google non ha stravolto la tabella di marcia per il debutto del suo nuovo OS per computer (che dovrebbe uscire nel 2010). Il Chrome OS di cui, stranamente, stanno parlando tutti (noi compresi) è solo una versione modificata di OpenSUSE Linux realizzata da alcuni appassionati.
Niente più che un prodotto amatoriale figlio di SUSE Studio (un servizio che consente di creare distro personalizzate “al volo”, seguendo una semplice procedura guidata). Ha una grafica in stile di big G, integra il navigatore Google Chrome 4.0.207, presenta delle icone per l’accesso veloce ai servizi on-line di Google ma nulla più.
Come mai tanto clamore, allora? Se qualcuno lo capisce, ce lo spieghi. Noi, intanto, procediamo a snocciolare le nostre opinioni a riguardo.
Sul fronte installazione, purtroppo, non possiamo esprimerci: il sistema viene distribuito anche in una versione preinstallata per VirtualBox e VMware. Abbiamo scelto quella per i nostri test, usando una macchina virtuale dotata di 512MB di memoria RAM.
L’avvio del sistema è lento. OK, parliamo di macchine virtuali, ma per un sistema che si presenta come “una soluzione leggera per navigare sulla grande rete” ci sembra un po’ troppo. Quasi quasi parte prima Windows Vista!
Ambiente desktop carino, pulito e senza fronzoli. Ma si tratta di un normalissimo desktop Gnome.
Ventaglio di applicazioni installate davvero esiguo. C’è Chrome, c’è un player per i video in Flash (versione 10), c’è l’immarcescibile Nautilus, che non è male, ma mancano fiori all’occhiello del mondo del software libero come Firefox e GIMP. Inaccettabile.
Meno male che Yast c’è. Così si può sopperire in maniera facile e veloce alle mancanze appena enunciate, avendo una marea di programmi sempre a portata di click (in barba a chi dice che su Linux non c’è molta scelta).
Insomma, diteci quello che volete ma noi non ce la sentiremmo mai di consigliare una distribuzione come Chrome OS. Si tratta, abbastanza chiaramente, di un progetto destinato a vita breve, un mezzuccio per farsi pubblicità sfruttando l’hype mediatico del vero Chrome OS, o poco più.
Ad ogni modo, se proprio ci tenete a provarlo, tenete bene a mente che il nome utente da utilizzare per l’accesso è user e la password è root (ammazza che fantasiosi!).
Per il resto, geek avvisato mezzo salvato!
Musica | Jamendo