Twitter diventa materia universitaria

La Griffith University dell’Australia ha introdotto una nuova materia nei suoi corsi di giornalismo, denominandola Twitter Writing.

Secondo il Preside della Facoltà i giornalisti dell’immediato futuro dovranno saper districarsi fra i social media come fra gli archivi giornalistici, per questo motivo Twitter Writing è una materia obbligatoria e non opzionale.

Twitter ci ha già mostrato diversi successi da questo punto di vista. E’ capitato più volte che alcune notizie venissero date prima, o in modo più completo, dagli utenti di Twitter, piuttosto che dai grandi network dell’informazione come la CNN piuttosto che le agenzie di stampa.

Inoltre Twitter, con la sua particolarità dei 140 caratteri, porta alle estreme conseguenze le cinque regole del giornalismo, Who, What, Why, When and Where. Le cinque domande a cui un’informazione, per quanto breve possa essere, deve rispondere affinché sia giornalisticamente completa.


Con la sua duplice efficacia dunque, da un lato semplificare l’informazione e renderla più fruibile e dall’altra quella di raccogliere in tempo reale messaggi da persone provenienti da tutto il mondo, Twitter è uno strumento che per la Griffith University dovrebbe sempre essere nella cassetta degli attrezzi di un giornalista che si rispetti.

Non c’è dubbio che ci sia un po’ di pubblicità dietro questa iniziativa, del resto perché chiamare un corso universitario Twitter Writing e non micro-blogging piuttosto che real-time social networking. In ogni caso l’iniziativa è da apprezzare. Mentre i colossi della carta stampata si dividono fra coloro che abbracciano le nuove tendenze con entusiasmo (pochi a dire il vero) e coloro che si ostinano nel vano tentativo di arrestare la tendenza storica di questo momento, il fatto la scrittura in rete entri nelle aule universitarie fa ben sperare sul progresso di una professione che non può tramontare.