Google intende rendere la velocità di un sito una variabile per il ranking

Da quando Google si è presentato sulla scena, durante la fine dello scorso secolo, i suoi algoritmi di pagerank, sempre più segreti, sono cresciuti di volta in volta perfezionandosi e rendendo la homepage della grande G, l’accesso universalmente riconosciuto al web.

Ciò grazie ai continui aggiornamenti di Google, alla sua analisi accurata del web ed alla sua capacità di pilotare / seguire i gusti dell’utenza. La velocità di un sito, non è un segreto, è un discrimine fondamentale per il successo o meno di questo. L’utente internet si distingue per la sua impazienza, giunge ad un indirizzo e da quel momento la pagina web corrispondente ha pochi secondi per apparire, prima che la sua scheda venga chiusa.

Google sembra condividere l’impazienza degli utenti, ed in una dichiarazione di Matt Cutts, un ingegnere di Google, pare che nel 2010 il page rank considererà questo fattore fra le variabili principali di valutazione. Una novità del genere può sembrare minore, ma se ci si ferma a riflettere comporterà un importante cambiamento sia per i webmaster che per gli utenti.


Per i webmaster questo significherà che se fino ad oggi hanno consultato dei SEA (Search Engine Analyst) per il successo dei loro siti, adesso dovranno industriarsi a rendere i loro progetti abbastanza veloci per Google, qualunque cosa questo voglia dire. Un modo solitamente abbastanza sicuro di entrare nelle grazie dei crawler di Google, è Google Code, l’applicazione dedicata a sviluppatori e webmaster per l’appunto. Google Code ha una sezione dedicata al Site Speed Optimization che prevediamo guadagnerà molti clicks nei prossimi mesi.

Per gli utenti il risultato sarà certamente favorevole. Se Google inizia a penalizzare i siti lenti in favore di quelli più veloci, significherà una velocizzazione generalizzata dell’esperienza di navigazione. Data la magnitudo dell’operazione si potrebbero riscontrare veri e propri cambiamenti di performance sull’intera rete, dal momento che ci saranno sempre meno connessioni aperte a lungo in attesa di dati.

Come e quando di preciso Google intenda implementare questo nuovo criterio di valutazione rimane un mistero per ora, ma vi terremo aggiornati.

Via | WebProNews