Google Wave: primi approcci [video]

Per la gioia di Larry Page, Sergey Brin e famiglia, anche io sono entrato a far parte del fantastico mondo di Google Wave, il rivoluzionario servizio Web che consente di generare e condividere contenuti dinamici in maniera collaborativa.

Per capire meglio di cosa si tratta, immaginate di voler stilare insieme ai vostri colleghi una lista con le più gnocche dell’ufficio. Voi siete a Tokyo, un vostro socio a Sydney, un altro alle Bahamas ed un altro ancora a Lugano. Collegandovi simultaneamente a Google Wave, potrete scrivere su un unico foglio virtuale i nomi delle vostre preferite, allegare a quest’ultimo le foto delle fanciulle prescelte e divertirvi a rivoluzionare quanto scritto dagli altri. Tutto in tempo reale, senza dover installare niente sul PC.

Ancora non si è capito bene? Avete ragione, senza avere una mente bacata come quella del sottoscritto è impossibile capire un esempio del genere. Ecco perché ho deciso di rimboccarmi le maniche e fornirvi una brave panoramica su quello che, attualmente, è Google Wave (che, ricordiamo, è accessibile solo tramite inviti). Leggete e commentate numerosi!

Interfaccia utente

L’interfaccia utente di Google Wave è strutturata in maniera simile a quella di un client e-mail. I pannelli che la caratterizzano sono quattro, tutti minimizzabili. Ora, aiutandoci con l’immagine numerata presente qui sopra, scopriamo in dettaglio le loro funzioni.

  1. È il box tramite il quale è possibile accedere alla propria ‘Inbox’, a tutti i messaggi ricevuti/inviati, alle ricerche effettuate nei wave, alle cartelle personalizzate, allo spam (sì, c’è anche lì!), al cestino e alle impostazioni di Google Wave (che non sono ancora disponibili).
  2. La lista dei contatti. Grazie ad essa è possibile contattare gli altri utenti, visualizzare i loro wave e gestire i contatti (aggiungerne di nuovi, effettuare ricerche, ecc.).
  3. La lista dei messaggi/wave ricevuti e/o inviati. Quando i wave contengono allegati o elementi dinamici (mappe, sondaggi, ecc.), accanto alla loro intestazione compaiono icone come queste: Quando un’onda viene aggiornata, accanto al suo nome viene visualizzata un’icona verde che avverte l’utente dei cambiamenti.
  4. Il corpo e l’editor dei wave. Qui è dove gli utenti possono leggere e scrivere i messaggi, interagire in tempo reale su uno stesso wave, inserire elementi dinamici in essi e via discorrendo. Al primo avvio di Google Wave, ci si trovano i messaggi introduttivi al servizio.


Primo approccio (video)

Nel video qui sopra potete assistere alla costituzione di un wave caratterizzato dalla presenza di testi personalizzati, link, mappe, allegati, sondaggi e tutto quello che, attualmente, è possibile inserire nei messaggi.

Modifiche in tempo reale


Quello soprastante è uno screenshot che mostra le potenzialità di Google Wave nella creazione di contenuti condivisi modificabili in tempo reale. Nell’esempio, l’amico Mirkojax ha inserito un sondaggio nella sua onda ed io ho risposto in real time, inserendo anche una frase di benvenuto (sotto la foto di Doraemon).

Condivisione dei Wave


Qui sopra trovate uno screenshot inerente alla scelta degli utenti con cui condividere una determinata onda (quelli che potranno vedere/effettuare le modifiche in tempo reale). Sotto, invece, un’istantanea relativa al sistema di risposta ai wave.


Cartelle e Ricerche


Per facilitare la loro consultazione, è possibile ordinare i wave in diverse cartelle o creare delle ricerche personalizzate, le quali danno un accesso diretto ad onde che includono determinati termini (es: si può creare la ricerca “geek” per accedere immediatamente a tutti i wave aventi la parola “geek” al loro interno).


Estensioni


Il futuro di Google Wave è senz’altro rappresentato dalle estensioni. Grazie ad esse sarà infatti possibile inserire qualsiasi tipo di oggetto nei wave, estendendo verso l’infinito le funzionalità di questo servizio targato ‘big G’. Al momento sono disponibili solo pochi add-on, come quelli per l’inserimento di mappe e sondaggi nei wave.

Conclusioni (momentanee)

C’è poco da dire, con questo Google Wave il colosso di Mountain View ha fatto Bingo. Si tratta di una vera e propria manna dal cielo per chi svolge telelavoro di gruppo, uno strumento innovativo che ha tutte le potenzialità per divenire un punto fermo nella vita di molte importanti aziende (ma non solo). Ci mette qualche secondo di troppo per caricarsi (anche con la scheggia Chrome), ma si tratta di un difettuccio che scompare al cospetto dell’enormità del servizio.

Per ora, questo è quanto. Ma di sicuro non è finita qui, Google Wave è un lavoro in fieri e bisogna aspettarsi succose novità da un momento all’altro. Quanto agli inviti per Wave, mi spiace ma non sono ancora abilitato a spedirne. Appena avrò questa possibilità, vi inonderò di inviti. Promesso.


Musica | Jamendo