Floppy Disk: ora sono veramente morti, Sony non li produrrà più. Voi continuerete ad usarli?

Marzo 2011. Segnatevi questa data, cari amici geek, perché rimarrà scolpita nella storia. Si tratta, infatti, della data scelta da Sony per cessare definitivamente le vendite dei floppy disk. Ed avendo il colosso nipponico in mano oltre il 70% del mercato mondiale dei floppy, vuol dire che stavolta la fine è davvero vicina.

Certo, a qualcuno potrebbe sembrare strano che nel 2010 siamo ancora qui a parlare di supporti ritenuti già “superati” da sette/otto anni, ma la verità è che, per motivi apparentemente oscuri, nell’era delle penne USB e dei Blu-Ray Disc c’è ancora chi usa i cari vecchi floppy e non è minimamente intenzionato a riporli in un cassetto o – men che meno – in un cassonetto.

La stessa Sony ha venduto ben 12 milioni di dischetti magnetici in Giappone solo nel 2009. Epoca recentissima, tutt’altro che preistorica sotto il punto di vista informatico. Segno inequivocabile che il floppy ancora vive e lotta insieme a noi.


Ma cos’è che ci spinge ad amare ancora così tanto un supporto nato nell’ottantuno, con una capacità di memorizzazione risibile per gli standard attuali, lento e pieno di difetti? Puro tafazzismo, voglia di infettare i nostri PC con dischetti di quarta mano o cosa?

In realtà lo sappiamo, ma non riusciamo a spiegarcelo neanche noi. Quel rumoraccio meccanico durante la lettura e la scrittura dei dati che si trasforma nella più armoniosa delle melodie, la gioia scaturita dal raggiungimento del traguardo di un semplicissimo file di testo trasferito in mezzo minuto, il far scattare la parte metallica del dischetto con le dita quando si è nervosi. Queste sono tutte cose che non dimenticheremo mai e che non proveremo più con supporti diversi dai floppy.

Ecco perché ti abbiamo amato tanto, caro insopportabile supporto magnetico. Sei lento come una lumaca e grosso come una casa, ci hai fatto passare un mucchio di guai, hai mandato a ramengo i nostri sistemi un’infinità di volte, ma continueremo a ricordarti con un sorriso. Non possiamo farne a meno.

[Via | Neowin – Photo Credits | DBreg2007 su Flickr]