Microsoft ama l’open source

Viviamo in tempi inquieti e, ormai, siamo abituati a sentirne di tutti i colori. Questo vuol dire che, in teoria, non dovremmo sorprenderci più di niente. Eppure, il fatto che un dirigente Mirosoft come Jean Paoli, General Manager per l’Interoperabilità e l’Architettura XML, abbia appena dichiarato che il colosso di Redmond “ama l’open source un piccolo sobbalzo sulla sedia ce lo ha fatto fare.

Per carità, nessuno vuole andare a rivangare le dichiarazioni di Ballmer del 2001 in cui il noto CEO sosteneva che “Linux è un cancro“, così come sarebbe sbagliato puntare “a prescindere” il dito su un’azienda che, seppur con tutti i suoi difetti, negli ultimi tempi sta dimostrando di sapersi “trasformare” e adattare alle evoluzioni del mercato. Ma l’amore è una cosa seria, troppo grande per essere tirata in ballo così facilmente.

Insomma, se vogliamo continuare con questo parallelo con i sentimenti umani, possiamo dire che sì, forse Microsoft si è infatuata dell’open source ma non innamorata. A dimostrazione di ciò, c’è da dire che che la “mamma” di Windows sta coltivando diversi interessanti progetti a sorgente aperto: ne trovate illustrati alcuni in questa pagina ufficiale.


Per ammissione dello stesso Paoli, è passato “molto tempo” da quando Ballmer faceva quelle dichiarazioni anti-Linux e ora Microsoft è pronta a dare il suo contributo per la costruzione di una solida interoperabilità fra i componenti dei sistemi cloud. Un’interoperabilità che, volente o nolente, dovrà essere basata su formati standard e dovrà rendere semplici le migrazioni nelle reti cloud.

Certo, questo non vuol dire che il gigante redmondiano sta per diventare un nuovo paladino dell’open source ma non possiamo negare che delle piccole-grandi aperture nei confronti del mondo “open” ci sono state: dopo diverse polemiche, l’utility Windows 7 USB/DVD Download Tool è stata resa open source in quanto utilizzava del codice sotto licenza GPL; il codice sorgente di alcuni driver è stato rilasciato per permettere a Linux di sfruttare la tecnologia Hyper-V di Windows Server 2008 e la lista potrebbe anche continuare.

Questo cancella la celeberrima causa di Microsoft a TomTom, l’accusa di violazione di oltre 200 brevetti da parte dell’OS del pinguino, o le altre mosse anti-Linux che Microsoft ha fatto nel corso degli anni? Assolutamente no. Ma se è vero che Oracle si sta dimostrando molto meno amica dell’open source di quanto si potesse immaginare e Apple non fa altro che rinchiudersi nel suo giardino recintato, anche se piccole e/o di facciata, non possiamo che apprezzare queste nuove aperture del colosso di Redmond.

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