I motori di ricerca hanno fatto il loro tempo?

Nielsen ha pubblicato delle nuove statistiche relative al mercato dei motori di ricerca. Da questi dati emerge che Bing, il motore di ricerca della Microsoft, è passato da una quota di mercato del 9% a una del 13.6% nel giro di un solo mese – quello che va da giugno a luglio 2010 – facendo registrare un cosiddetto “aumento relativo” del 51%. Davvero un ottimo risultato per il colosso di Redmond, soprattutto considerando i cali di Google (ora in possesso di una quota di mercato pari al 64%) e Yahoo! (passato dal 17.1 al 14.3%), ma oggi non è di questo che vogliamo parlarvi.

Scorrendo le statistiche, abbiamo infatti trovato un altro dato forse ancora più interessante di quello della crescita di Bing: il numero di ricerche effettuate dagli utenti statunitensi è sceso da 10.5 miliardi a 8.8 miliardi nel giro di un anno. Un calo abbastanza significativo, del 16% pare, che fa sorgere spontanea una domanda: non è che i motori di ricerca hanno fatto il loro tempo?


Per carità, è ovvio che nessuno di noi geek rinuncerà mai al proprio motore di ricerca preferito, ma d’altro canto è innegabile che il crescente successo dei social network abbia in qualche modo scalfito il ruolo di “totem del Web” che fino a qualche anno fa ricoprivano siti come Google e Yahoo!. E il motivo è semplice.

Ogni volta che accediamo al nostro profilo su Facebook piuttosto che alla nostra pagina di Twitter, veniamo letteralmente travolti da un mare d’informazioni postate da presunti amici e siti Internet. In questa moltitudine d’informazioni, è molto facile che si possano trovare notizie, spunti e curiosità che un tempo (non più di due anni fa) avremmo cercato su un motore di ricerca e non ci saremmo mai sognati di trovare, un giorno, servitoci su un piatto d’argento.

Ripetiamo. Di qui a dire che i motori di ricerca hanno fatto il loro tempo ce ne passa, ma qualcuno dalle parti di Mountain View, Sunnyvale e Redmond dovrebbe fare molta, moltissima, attenzione all’evolversi del fenomeno social network. Magari studiandolo e adattandosi a quest’ultimo, piuttosto che tentando di creare inutili cloni di Facebook.

[Via | Ed Bott – Photo Credits | Dullhunk]