BungleBungle, il motore di ricerca italiano sul caso Ruby e Berlusconi
Ispirandosi alla grafica di Google ed inserendo intercettazioni, sms, articoli, documenti e fotografie, lo sviluppatore di applicazioni web Marcello Barile (24 anni) ha creato BungleBungle, un motore di ricerca italiano completamente dedicato al caso Ruby e al protagonista, in negativo, di questa ormai famosa faccenda Silvio Berlusconi.
Grazie al passaparola su Facebook e sugli altri social network, BungleBungle è il sito che sta maggiormente spopolando in queste ore. Questo motore di ricerca, nato il 12 febbraio, vanta già 24 mila utenti anche se questo numero è destinato ad aumentare.
La grafica è quella minimalista di Google con due pulsanti, appositamente modificati, “cerca su Bungle” e “mi sento intercettato” al posto dei classici “cerca con google” e “mi sento fortunato“. Stesso discorso per le voci in basso, editate per quest’occasione.
I risultati di ogni ricerca riconducono ad intercettazioni, articoli, foto e diverse notizie sparse per la rete che vedono come principale protagonista il nostro Presidente del Consiglio imputato (come ben tutti sanno) in prostituzione minorile e concussione.
Come scritto dall’autore del sito approposito di BungleBungle:
BungleBungle è un motore di ricerca che si ispira alla grafica ed al layout di Google. La motivazione è la popolarità che questo layout ha acquisito negli anni. Dato che questo progetto ha come fondamento quello di aiutare l’utente ad accedere ad informazioni difficili da recuperare, pensiamo che trovare una interfaccia grafica già conosciuta sia un enorme vantaggio. BungleBungle non è assolutamente affiliato a Google.
Un semplice gioco nato con gli amici. E stato sviluppato in appena 3 giorni, le ricerche non si appoggiano a Google ma ad un sistema creato appositamente ad hoc.
Barile, inoltre, tende a precisare che tutte le informazioni, e dunque l’intero motore BungleBungle, è ospitato sul proprio server situato in Olanda.
Alla domanda “BungleBungle rappresenta un Wikileaks italiano?“, lo sviluppatore afferma che il suo progetto non ha a che fare con il sito di Assange visto che il compito di Bungle.it è quello di portare a “galla” le varie informazioni e documenti non (totalmente) visibili agli occhi delle masse.
Ma alla fine, quanto ci guadagna con BungleBungle? La risposta è stata immediata, non c’è e mai ci sarà una sorgente di guadagno. – Il motore di ricerca è dedicato a tutti gli utenti per ragioni “sociali” e continuerà ad esistere anche quando il caso Ruby terminerà e ci sarà qualcos’altro di simile -.
Bene, se l’idea e l’intero progetto è di vostro gradimento, a voi utenti non resta che contribuire alla condivisione di BungleBungle e, se volete, anche di questo articolo!
[via – SkyTG24]