Paul Allen contro Bill Gates: “È crudele e prepotente”. La fondazione di Microsoft 36 anni dopo


Paul Allen, l’uomo che nel 1975 fondò la Microsoft insieme a Bill Gates (per poi uscirne nell’83), ha scritto un’autobiografia intitolata “Idea Man: A Memoir by the Co-founder of Microsoft” in cui – come si può leggere in anteprima su Vanity Fair – l’ex-CEO di Redmond viene dipinto male, molto male, e definito come “prepotente” e “crudele” nei confronti di dipendenti e soci. Nelle sue memorie, Allen racconta che Gates ha approfittato sistematicamente della sua comprensione per accaparrarsi molti più profitti di quanti gliene sarebbero spettati.

Nonostante il presupposto fosse quello di avere una società spartita al 50%, poco dopo la nascita di Microsoft lo “zio Bill” chiese infatti al “caro amico Paul” di cambiare le percentuali a 60% e 40% (in suo favore) in quanto lui aveva lavorato gratis mentre Allen era già impiegato presso un’altra azienda durante la fondazione del gruppo. Allen accettò senza batter ciglio.


Poco dopo il nuovo accordo – sempre stando alla versione di Paul Allen – Gates tornò dal suo socio per rinegoziare le percentuali di proprietà di Microsoft spettanti a ognuno. “Io ho fatto la maggior parte del lavoro su BASIC – avrebbe detto il giovane Bill – mi merito più del 60%”. E così, con un’altra stretta di mano, l’azienda passò al 64% nelle mani di Gates e rimase al 36% nelle mani di Allen. Ma non è finita qui.

Nel leggere l’accordo che avrebbe dovuto firmare per sancire questa nuova suddivisione di Microsoft, Allen trovò alcune clausole alquanto inusuali, come quella che avrebbe dato diritto a Bill Gates di buttare fuori il suo socio dall’azienda a causa di “inconciliabili differenze”. Nonostante tutto, però, firmò.

Il vero “strappo” si ebbe a quanto pare nel 1982, quando ad Allen fu diagnosticato un linfoma di Hodgkin. “Una mattina di quell’anno – racconta l’ormai maturo Paul – sentii Bill e Steve Ballmer parlare nell’ufficio di Bill e mi fermai ad ascoltare quello che stavano dicendo. Si stavano lamentando del mio recente calo di produttività e stavano discutendo di come ridurre la mia quota in Microsoft e spartirsela con gli azionisti”.

Nell’ottantatré, Allen si prese due anni sabbatici dall’azienda per potersi curare. Le vere e proprie dimissioni dal suo ruolo in Microsoft sono arrivate però nel 2000, quando l’autore di “Idea Man: A Memoir by the Co-founder of Microsoft” ha venduto 68 milioni di azioni mantenendone “solo” 138 milioni (pari all’8% del gruppo).

Ora è diventato un filantropo (come l’ex-socio Bill Gates) ed ha interessi in vari settori. Secondo Forbes, è la 37ª persona più ricca al mondo con un patrimonio di circa 13.5 miliardi dollari. Ha detto che, su spinta dello “zio Bill”, donerà gran parte dei suoi averi per scopi umanitari: che questo libro ricolmo di livore e privo di autocritica (Allen le sue firme le ha messe volontariamente) sia stato scritto per beneficenza? Ci spiace, ma ci riesce proprio difficile immaginarlo.

[Via | Computer World – Photo Credits | InfoWorld]