I 15 computer più rari degli anni 90


Oggi vogliamo lanciarvi una sfida per veri geek, geek molto studiosi o abbastanza grandi da ricordarsi tutte le meraviglie e (forse soprattutto) le brutture tecnologiche che gli anni 90 hanno portato nelle nostre case.

Come recita il titolo del post, stiamo per scoprire insieme i 15 computer più rari degli anni 90 e vogliamo testare il vostro grado di cultura geek chiedendovi quanti di questi “aggeggi” avete già sentito nominare prima di oggi. Lo sappiamo, è difficile, ma siamo convinti che molti di voi ci riserveranno delle belle sorprese. Allora, siete pronti per iniziare?

Datevi una bella “sfogliata” a questi pezzi da museo e fateci sapere cose ne pensate: se li conoscevate tutti, uscirete da trionfatori; se non ne conoscevate nessuno, ne uscirete da geek più informati di prima… ed è sempre un bel risultato. Insomma, comunque la mettiate vale veramente la pena leggere questa originalissima lista creata da Technologizer, quindi finiamola con i convenevoli e iniziamo subito!

Sega TeraDrive (1991) – un ibrido fra un computer IBM 286 e un SEGA Mega Drive (console che i geek non più di primissimo pelo ricorderanno sicuramente) uscito in Giappone nel 1991. Costava circa 1840 dollari nella sua configurazione più completa ma fu un flop e non durò molto.


Be BeBox (1995) – Nel 1995 Apple non navigava in buone acque e un suo ex dirigente, Jean-Louis Gasseé, decise di lanciare una nuova piattaforma: BeOS. Su quel sistema operativo si basava BeBox, un computer da 1.600 dollari equipaggiato con due processori PowerPC da 66 Mhz (aumentati a 133 MHz nel 1996). Ne sono stati prodotti solo 1800 esemplari.

Apple Network Server 500 & 700 (1996) – Dei computer Apple che non erano dei Mac. Equipaggiati con il sistema operativo AIX di IBM (basato su UNIX), gli Apple Network Server 500 e 700 erano macchine a vocazione industriale con prezzi oscillanti fra gli 11.000 e i 19.000 dollari. Furono un discreto flop.

AT&T EO Personal Communicator 440 (1993) – una sorta di tablet monocromatico animato dal sistema operativo PenPoint OS dotato di supporto a telefonate fax ed e-mail. Nel giro di un anno sparì dalla scena a causa delle scarse vendite. Erano lontani i tempi di iPad, o forse semplicemente non aveva una mela stampata sopra.

Tiger Learning Computer (1997) – una sorta di sapientino con licenza Apple uscito nel 97 ma basato sull’hardware dell’Apple II (anni 70-80). Pare non sia mai stato distribuito sul mercato ma ne esistano solo pochi esemplari di test.

Commodore CDTV (1990) – Ora siamo tutti qui a celebrare il ritorno di Commodore 64 con la lacrimuccia agli occhi ma nel ’90, quando debuttò questo Amiga 500 riveduto e corretto con telecomando, drive CD-ROM e uscita TV nessuno lo calcolò. Eppure era molto figo e avveniristico!

IBM ThinkPad Power Series 850 (1995) – Animato dallo stesso sistema operativo degli Apple Network Server 500 e 700, fu definito come il “ThinkPad non PC”. Era equipaggiato con una CPU PowerPC e aveva tutte le carte in regola per fare bene, ma il prezzo di 6.699 dollari ne frenò del tutto le vendite.

Atari Falcon030 (1992) – L’ultimo respiro di Atari nel mondo dei PC. L’Atari Falcon030 era un computer a 32 bit equipaggiato con un processore da 16 MHz, una scheda grafica molto avanzata, una porta MIDI e la possibilità di riprodurre audio con qualità CD. Costava 1.299 dollari e dopo un abbrivio sul mercato non troppo deludente finì nel dimenticatoio.

Apple Macintosh TV (1993) – Se la Apple TV fatica ad emergere oggi che Apple è diventata una macchina sforna-successi, figuratevi che brutta fine ha fatto questo Mac equipaggiato di supporto alla TV via cavo e stereo. Costava 2.079 dollari e ne furono prodotti solo 10.000 esemplari: inutile chiedersi il perché.

Canon object.station 41 (1994) – per la serie “se l’avessi saputo prima, avrei trasformato quei rottami in stampanti”, Canon nel 94 tentò la strada del successo nel mercato dei PC con il Canon object.station 41, un computer basato sul sistema operativo NeXTSTEP creato da Steve Jobs dopo il suo (momentaneo) abbandono ad Apple nel 1995. Evidentemente l’operazione non riuscì.

Atari ST Book (1991) – Molto carino da vedere, l’Atari ST Book fu lanciato in Europa nel 1991 come uno dei computer più piccoli del mondo. Purtroppo, la sua inclinazione a rompersi spesso (specie nell’area dello schermo LCD) limitò il suo successo e la sua produzione a sole 1.000 unità.

Tadpole ALPHAbook 1 (1996) – A metà degli anni 90, i microprocessori Alpha DEC erano i più veloci sulla faccia della Terra ed erano riservati esclusivamente al mercato server, eppure una piccola azienda chiamata Tadpole li mise nel suo primo e unico computer portatile chiamato Tadpole ALPHAbook 1. Nonostante i 233MHz di potenza, il prezzo di 13.950 dollari ne bloccò la diffusione su larga scala.

Gateway 2000 Destination PC (1996) – Un altro computer a vocazione multimediale da 4.000 dollari. Aveva un impressionante schermo da 36″ con una risoluzione di 800×600 pixel ed era animato da Windows. Scegliete voi la causa maggiore del suo insuccesso.

HP Omnibook 300 (1993) – un ottimo computer portatile che non ebbe successo solo perché battuto dalla concorrenza in un mercato ancora troppo ristretto. LHP Omnibook 300 era il più piccolo computer equipaggiato con uno schermo Full VGA e una tastiera. Fra le sue principali caratteristiche, un mouse estraibile da usare solo quando necessario e programmi come Word ed Excel integrati nella ROM. Un bel bocconcino per i collezionisti.

Apple Twentieth Anniversary Macintosh (1997) – Un altro emblema della sfortuna di Apple prima dell’avvento di iPod, iPhone e iPad. Come facilmente intuibile dal suo nome, questo PC avveniristico fu rilasciato dalla Casa di Cupertino per festeggiare i 20 anni del Macintosh. È considerato l’antenato dell’iMac (che uscì solo un anno dopo) e uno dei computer Apple più rari di tutti: ne furono prodotti appena 11.000 esemplari.

Allora, giù la maschera: quanti ne conoscevate di questi computer rari degli anni 90? Aspettiamo le vostre risposte nei commenti.