Twitter è la mappa dell’umore mondiale

Su Twitter, il ben noto servizio di microblogging, vengono pubblicati, giorno dopo giorno, uno straordinario quantitativo di tweet, i messaggi di testo, composti al massimo da 140 caratteri, mediante cui ciascun utente cerca di dar forma ai propri pensieri, anche quelli più complessi.

Tuttavia se si moltiplica il numero dei tweet per il numero di post che ogni giorno ciascun utente pubblica e se si prova poi a moltiplicare il risultato in questione per il numero degli utenti si ottiene una cifra pari a circa 230 milioni, ovvero il numero di messaggi giornalieri da cui, eseguendo un’accurata analisi, è possibile interpretare gli stati emotivi delle persone.

È infatti questo il lavoro compiuto da Michael Macy e Scott Golder, sociologi della Cornell University, che, prendendo in esame 509 milioni di tweet inviati, in due anni, da 2,4 milioni di utenti appartenenti ad 84 differenti paesi hanno ottenuto come risultato una vera e propria mappa dell’umore mondiale.


I due sociologi hanno esaminato tutti i messaggi di testo mediante il Linguistic Inquiry and Word Count, un software adibito, appunto, all’analisi testuale, configurandolo in maniera tale da focalizzarsi sui termini che rivelano l’emozione provata dall’utente che li ha scritti.

Considerando però che Twitter risulta una risorsa impiegata 24 ore su 24 agendo in tal modo è stato possibile vagliare l’umore dei vari utenti in più momenti della giornata arrivando dunque alla conclusione che la maggior parte di essi hanno un umore migliore al mattino che tende poi a diminuire con il trascorrere delle ore migliorando nuovamente in serata.

L’umore degli utilizzatori di Twitter, inoltre, appare decisamente migliore durante il fine settimana… il motivo? Per molti potrebbe essere l’assenza dell’attività lavorativa ma a detta dei sue sociologi, invece, è la possibilità di non doversi alzare al suono della sveglia e, ancor più nello specifico, di trascorrere una buona notte di sonno.

Tali dati, inoltre, risulterebbero validi per tutti i paesi coinvolti nel processo di analisi, indipendentemente dalle diverse culture che, per forza di cose, influenzano la vita degli utenti.

Photo credits | Flickr