Steve Jobs ha “aiutato” Mark Zuckerberg a creare Facebook

Steve Jobs non ha mai nascosto la sua ammirazione (o quantomeno la sua non-antipatia) verso Mark Zuckerberg ed ora il giovane miliardario, classificato da Forbes come una delle 10 persone più potenti del mondo, ha rivelato alcuni retroscena inediti che ci restituiscono la figura di un Jobs molto più legato a Facebook, e alla sua fondazione, di quanto si potesse immaginare.

Nel corso di un’intervista rilasciata a Charlie Rose, Zuckerberg ha dichiarato di aver colloquiato con Steve Jobs anni fa, chiedendogli dei consigli su come creare un’azienda di qualità e come costruire un buon team per portarla avanti. Quell’azienda è diventata Facebook, il social network più famoso del mondo che adesso conta 800 milioni di utenti registrati.


Ciò che Jobs ha trovato di positivo in Zuckerberg, a parte la sua intraprendenza, è il fatto che il giovane fondatore di Facebook non stesse cercando di vendere la sua creatura al miglior offerente. Anzi, la discussione fra i due si focalizzò soprattutto sull’estetica e il tipo di mission da dare alle aziende per portarle al successo, argomenti di cui parla solo chi è convinto di avere un progetto vincente in tasca e di poterlo far crescere.

I rapporti fra il compianto fondatore di Apple e Zuckerberg, però, non sono stati sempre rosei. Basti pensare all’affair Ping. Il social network musicale introdotto da Apple con iTunes 10 doveva comprendere una funzione per trovare gli amici su Faceook, funzione che poi però è stata rimossa dal programma perché Facebook, a detta di Apple, voleva troppi soldi per l’utilizzo delle sue API.

Chissà quante altre ne scopriremo su Steve Jobs, nel bene e nel male. Quest’uomo ha fatto e detto troppe cose per credere che si esaurisca tutto con una biografia – seppur corposa – o con una pellicola cinematografica, che ormai sembra essere inevitabile vista la popolarità acquisita dal personaggio anche presso il pubblico che prima della sua morte ne ignorava completamente l’esistenza.

[Via | Redmond Pie] [Photo Credits | Flickr (1 e 2)]