Steve Jobs, l’FBI pubblica il dossier completo

Tra gli archivi dell’FBI risulta presente, come forse era facile aspettarsi, un dossier completo su Steve Jobs, l’ex CEO Apple, rimasto segreto sino ad oggi e pubblicato online, qualche ore addietro, dallo stesso ufficio federale di investigazione divenendo adesso alla portata di tutti.

Il dossier risulta comprensivo di circa 200 pagine mediante cui vengono indagati i diversi aspetti della personalità del fondatore della mela morsicata più celebre al mondo, della carriera, delle cause legali nelle quali è stato coinvolto, dei rapporti che aveva con vari personaggi e molto altro ancora.

L’esame dell’intero dossier è ancora in corso ma ad un primo colpo d’occhio emergono già alcune interessanti informazioni che sino a questo momento erano rimaste completamente, o quasi, sconosciute contrariamente ad altre che, invece, risultano abbastanza note.

Tra i primi dettagli ne sono emersi alcuni, di cui ne viene fatta menzione anche nella biografia ufficiale di Walter Isaacson, quali quelli relativi al “reality distortion field”, ovvero l’esperto utilizzo della parola per modificare quella che è la percezione della realtà degli interlocutori al fine di poterli convincere di qualcosa che, in effetti, non risulta vero e che sarebbe potuto eventualmente diventarlo in futuro.


Non mancano poi note facenti riferimento alla particolare personalità di Jobs, al suo essere inaffidabile ed inattendibile riportando dichiarazioni di persone che lo definiscono come tale cui seguono poi altri paragrafi nei quali viene illustrato il suo rapporto con le droghe psichedeliche in giovnetù.

Nel dossier risultano poi presenti anche dichiarazioni di persone, di cui non ne viene fatto il nome, che definiscono Jobs come un uomo integro a patto che ottenga ciò che desidera.

Da una prima analisi del dossier emergono però anche altre informazioni che, sino a questo momento, erano rimaste sconosciute, come ad esempio il fatto che nel 1985 Steve Jobs avrebbe potuto essere vittima di un attentato dinamitardo e che nel 1991 era tra i possibili candidati per assumere una posizione di rilievo nel consiglio per l’esportazione nella prima amministrazione Bush.

In ogni caso il fatto che negli archivi dell’FBI sia presente un dossier relativo a Steve Jobs non sorprende affatto, a stupire, invece, è che ne sia stata decisa la pubblicazione soltanto a breve distanza dalla scomparsa dell’ex CEO.

Ad essere abbastanza singolare, così come sottolineato da Gawker, è anche il fatto che vi siano tante informazioni offensive nei rapporti dell’FBI poiché gli intervistati sono indicati dal soggetto stesso dell’indagine, un indice questo del fatto che Jobs, probabilmente, non conosceva molto bene le persone a lui vicine.