Equo compenso: respinti i ricorsi, anche quelli di Apple e Samsung

Nel corso delle ultime ore il TAR del Lazio ha respinto tutti e otto i ricorsi presentati contro il famigerato decreto Bondi, ovvero la norma mediante cui è stato indotto il meccanismo dell’equo compenso sul prezzo effettivo dei supporti adibiti alla memorizzazione dei file audio e video (ad esempio i DVD, i flash drive USB, le SD Card etc.) basandosi sul discutibile principio secondo cui tenendo conto del fatto che questi potrebbero essere impiegati per eseguire la copia di contenuti protetti da copyright appare giusto aumentarne il costo, proporzionalmente alla memoria in dotazione, come forma di risarcimento.

La norma, nonostante sia stata attaccata a più riprese per il modo ben poco meritocratico ed estremamente semplicistico con la quale viene applicata, è stata comunque confermata e pienamente legittimata dalla giurisprudenza.


I ricorsi erano stati presentati da diversi ed importanti nomi dell’alta tecnologia tra cui anche Apple e Samsung.

Ad accogliere di buon grado la stentenza ed a favore del mantenimento dell’attuale normativa era, invece, la SIAE che, già da diverso tempo a questa parte, sosteneva la necessità di bilanciare gli interessi degli utenti con quelli dei produttori di contenuti commentando inoltre quanto stabilito come “un grande riconoscimento di un giusto diritto” e secondo cui la sentenza andrebbe inoltre a confermare il fatto che “il sistema italiano che disciplina i diritti di Copia Privata è tra i migliori, se non il migliore, d’Europa perché pienamente rispettoso delle Direttive europee, dei pronunciamenti della Corte di Giustizia e del nostro Ordinamento giuridico nazionale“.

Il medesimo grado di soddisfazione è stato inoltre espresso dal presidente FIMI.

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