Volunia apre al pubblico

Questa volta Volunia ha mantenuto le promesse. Ha aperto al pubblico offrendo a tutti la possibilità di provare con mano quello che era stato presentato come un rivale di Google made in Italy ma che si è presto ridimensionato in un “social search network”, quello che sarebbe dovuto essere sin dal principio.

Il nuovo Volunia basa le sue ricerche su Bing e sposta il suo punto di forza dal search engine all’interazione sociale fra gli utenti. Una chat permette alle persone che stanno visitando una stessa pagina di chiacchierare fra loro, le classifiche top pages e top news consentono di scoprire le pagine più visitate e le notizie più lette dal popolo di Volunia mentre la famigerata mappa visuale raffigura il contenuto dei siti sotto forma di “casette”.


Rispetto ai primi giorni di vita, qualche passo in avanti s’è fatto, soprattutto in termini di consapevolezza dei propri mezzi. La grafica del sito è diventata leggermente più gradevole, il nuovo blog del progetto si è rivelato un buon mezzo per comunicare al pubblico lo stato dei lavori ma, ripetiamo, la strada da percorrere è ancora lunga.

Marchiori ha lasciato la sua creatura ed ora si riparte da zero. Starà ai nuovi responsabili di Volunia non rendere del tutto vano l’hype creato con maestria a febbraio, più precisamente starà a loro sfruttare i consigli e le critiche della vasta platea a cui si sono appena aperti per migliorare il servizio.

Se ci riusciranno, magari dopo un altro po’ di rodaggio, noi saremo i primi ad esserne lieti. Perché sì, il made in Italy va sostenuto ma senza avere paraocchi o avallare sciocche ideologie. Quel che conta sul Web sono la qualità e le idee, due elementi che, ci duole dirlo, ma dalle parti di Volunia abbiamo fatto parecchia fatica a scorgere fino a questo momento.

Link | Volunia