Wikileaks, vittoria in Islanda contro il blocco di Visa e Mastercard

Quella ottenuta da Wikileaks nel corso delle ultime ore va a configurarsi, senza alcun dubbio, come una vittoria particolarmente significativa che non può non essere celebrata dal suo founder Julian Assange.

Stando a quanto reso noto, infatti, Visa e Mastercad dovranno ripristinare i servizi di pagamento per Wikileaks poiché, a distanza di quasi due anni dal blocco, il tribunale di Reykjavik che si è occupato della vicenda ha intimato la ripresa delle regolari attività entro un tempo massimo pari a due settimane.

Nel caso in cui le attività non dovessero riprendere verrà applicata una sanzione di 5 mila dollari al giorno sin quando non venga dimostrato che l’ordine è stato recepito.


Si chiude quindi, in tal modo, una vicenda che avva avuto inizio nel 2010 ovvero quando dopo la pubblicazione online da parte di Wikileaks di 250 mila documenti del Dipartimento di Stato americano sia Visa sia Mastercard avevano deciso di ostruire i principali canali di pagamento impedendo quindi le donazioni al sito per presunta violazione dei termini del servizio da parte della piattaforma.

La vicenda ha però causato una perdita di circa 20 milioni di dollari ed il blocco del 95% delle transazioni in entrata.

Ora, comunque, qualora la Valitor, il referente locale di Visa e Mastercard, dovesse decidere di ricorrere in appello sarà solo ed esclusivamente per motivi politici e non legali, così come sottolineato da Sveinn Andri Sveinsson, l’avvocato di DataCell, la società che gestisce i processi di finanziamento di Wikileaks in Islanda.

In merito alla buona riuscita della vicenda Julian Assange, attualmente ospite presso l’ambasciata dell’Equador, ha dichiarato che “È una vittoria molto importante contro il tentativo di Washington di mettere a tacere Wikileaks“.

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