Facebook Graph Search: tutto quello che c’è da sapere sul motore di ricerca di Facebook

Si chiama Graph Search il tanto rumoreggiato motore di ricerca di Facebook ed è stato presentato ieri sera da Mark Zuckerberg in persona. Come gli addetti ai lavori avevano facilmente profetizzato, non si tratta di un search engine classico, à la Google, bensì di un sistema che fornisce un approccio diverso, più personale e naturale, alle ricerche in rete. E per rete in questo caso non s’intende il Web per intero ma il microcosmo (o macrocosmo, a seconda dei punti di vista) di Facebook.

Cos’è Facebook Graph Search?

Il motore di ricerca di Facebook si distingue da Google per le cose che trova e il modo in cui lo fa. Se sui motori di ricerca classici abbiamo come scopo primario la ricerca di pagine Web, su Facebook Graph Search la ricerca è semplificata in oggetti e luoghi che corrispondono alla vita reale: non pagine digitali ma libri, film, locali, ristoranti e così via. Se Google classifica i risultati delle ricerche in base ai link che i siti ricevono, Facebook usa come metro di valutazione i like, i mi piace. Se i search engine classici hanno come missione principale quella di fornire il risultato migliore per tutti, il motore di ricerca di Facebook è strutturato per fornire i risultati che i propri amici o i conoscenti dei propri amici ritengono i migliori in base ai propri gusti. È fondamentalmente questo che rende Graph Search diverso dagli altri motori di ricerca.

Cosa si può trovare con Graph Search?

Come appena detto, il search engine lanciato da Facebook è disegnato per fornire risultati che hanno una corrispondenza concreta nella vita reale o all’interno del social network:

Cosa non si può trovare con Graph Search?

Perché potrebbe funzionare e perché no

L’approccio naturale delle ricerche su Facebook Graph Search potrebbe essere un’arma vincente, così come il fatto che i risultati forniti sono “filtrati” in base a ciò che piace ai nostri amici, cioè persone di cui tendenzialmente ci fidiamo e con cui condividiamo interessi, stili di vita, ecc..

A questo punto, però, entra in gioco il fattore utente. Quanti di noi hanno messo “Mi piace” sulla pagina Facebook del proprio idraulico di fiducia (ammesso che ce l’abbia), chi è che dopo aver letto un bel libro o aver trovato un’ottima pizzeria corre a cercarla su Facebook e a mettere un like sulla sua pagina?

Questo significa che o diventiamo tutti utenti-modello del social network in blu, dandogli in pasto ogni singolo dettaglio della nostra vita (più di quanto non facciamo già ora), oppure i risultati delle ricerche su Graph Search saranno quasi sempre deludenti.

Come provare Graph Search?

Attualmente, il motore di ricerca di Facebook non è disponibile al pubblico. È disponibile sotto forma di beta chiusa alla quale ci si può iscrivere (sperando di ottenere presto un invito) visitando questa pagina.

Nella stessa pagina è possibile visualizzare anche dei risultati di ricerche standard personalizzate per il proprio profilo. Così, giusto per prendere confidenza con ciò che sarà possibile fare una volta ottenuto l’accesso al servizio.

Nella sua versione finale, il search engine fornirà anche risultati Web appoggiandosi al motore di Bing, segno evidente che l’amicizia tra Facebook e Microsoft non è finita e che, anzi, gli scenari di collaborazione futura sono sempre più interessanti.

Quanto alla privacy, non dovrebbero esserci grossi problemi. Graph Search non andrà a ficcare il naso dove non consentito dall’utente. Detto in parole povere, nel motore di ricerca si potranno trovare solo le informazioni che avete impostato come pubbliche o visibili agli amici. Sostanzialmente, bisognerà stare attenti solo a quei like messi alla caso di cane per noia o spirito goliardico.