Street View, Google scala le montagne più alte del mondo

L’archivio fotografico di Google Maps si arricchisce di nuove e spettacolari immagini dedicate, questa volta, a tutti gli utenti che amano la montagna mettendo direttamente a portata di mano, o forse sarebbe meglio dire di click, il Monte Aconcagua in Sud America, il Kilimangiaro in Africa, il Monte Elbrus in Russia, e l’Everest in Nepal.

Google, così come sottolineato anche sul suo blog ufficiale, ha infatti portato tutta l’attrezzatura necessaria per realizzare gli scatti panoramici di alcune delle montagne più alte ed insidiose del mondo con l’unico obiettivo di rendere il tutto disponibile e facilmente accessibile ai propri utenti.

Se siete appassionati di montagna, è il vostro giorno fortunato. Da oggi potete infatti esplorare su Google Maps alcune delle vette più alte al mondo, tra cui l’Aconcagua (Sud America), il Kilimangiaro (Africa), il Monte Elbrus (Russia) e l’Everest Base Camp (Nepal). Queste montagne appartengono al gruppo di cime conosciute come le Seven Summits, le montagne più alte dei sette continenti. Grazie a Google Maps ora potrete godere del panorama di queste vette, senza correre alcun rischio.

La tecnologia utilizzata per permettere di passeggiare virtualmente tra i nuovi luoghi aggiunti è, ancora una volta, quella di Street View.

Tutte le nuove immagini panoramiche sono state ottenute sfruttando una fotocamera digitale montata su un treppiedi con obiettivo fisheye, un’attrezzatura questa che nella maggior parte dei casi viene impiegata per fare foto all’interno di edifici.

Da notare inoltre che tra le nuove immagini inserite sono presenti anche quelle delle tende e dei rifugi utilizzati dagli uomini del team di big G che si sono avventurati sulle imponenti vette per poter scattare le foto panoramiche poi inserite proprio su Google Maps.

Il Monte Aconcagua, il Kilimangiaro, il Monte Elbrus e l’Everest possono essere “visitati” online su Google Maps semplicemente sfruttando il display del proprio computer o quello del proprio smartphone.

[Photo Credits | Picasa]