Google lancia OPN Pledge, brevetti liberi a favore dell’open source

Considerando il gran numero di device mobile e di piattaforme ad hoc che nel corso degli ultimi anni hanno fatto la loro comparsa sul mercato anche il numero di cause legali inerenti brevetti e proprietà intellettuali è stato soggetto ad una vera e propria impennata.

Basti pensare, ad esempio, alla continua patent war tra Apple e Samsung combattuta da ambo le parti nel tentativo di impedire all’avversario di commercializzare questo o quell’altro device nei territori coinvolti.

Nel tentativo di mettere un punto alla faccenda Google ha quindi deciso di dare il via all’iniziativa Open Patent Non-Assertion Pledge, in breve OPN Pledge, mediante cui mettere a disposizione di sviluppatori e produttori tutta una serie di brevetti che potranno essere sfruttati liberamente per realizzare progetti open source.

In Google crediamo che un sistema open sia vincente. I software open source sono stati alla base di molte innovazioni nel cloud computing, nel Web mobile e, in generale, per Internet. Nonostante le piattaforme open si siano viste costrette ad affrontare sempre più attacchi sul fronte dei brevetti, forzando le aziende a difendersi attraverso l’acquisizione di nuove proprietà intellettuali, continuiamo il nostro impegno per costruire una Rete aperta, una che sappia proteggere la reale innovazione, offrendo ottimi prodotti e servizi.

Naturalmente l’iniziativa non fa riferimento all’intero portfolio brevettuale di Google.

Per il momento vengono messe a disposizione degli interessanti una decina di proprietà intellettuali ma la cifra è destinata ad aumentare nel corso del tempo.

Per poter aderire all’iniziativa, così come sottolineato da Duane Valz, il Senior Patent Counsel di Google, è tuttavia necessario tenere conto di quattro punti fondamentali, quali: