Google crea un fork di WebKit per Chrome, arriva il motore Blink

Google ha deciso di cambiare il motore che anima il suo browser. O meglio, ha deciso di prendere quello attuale, ritoccarlo come piace a lei e dargli un nuovo nome. Per dirla in maniera più tecnica, dunque, “big G” ha annunciato che creerà un fork di WebKit per tagliare i rami secchi dal progetto attuale e adattarlo alle esigenze sempre più importanti di Chrome.


Il nuovo motore di Chrome si chiamerà Blink, sarà open source e sarà focalizzato sull’architettura multi-processo su cui sta spingendo il navigatore di Mountain View. Uno dei suoi principali obiettivi, infatti, sarà l’introduzione di “iframe out-of-process”[1] che suddivideranno il rendering delle pagine Web in tanti processi più piccoli, in modo da rendere tutto più reattivo e consentire alle Web App di comportarsi in maniera più simile alle applicazioni desktop.

Cosa comporterà in termini pratici il passaggio di Chrome da WebKit a Blink non è ancora chiaro, ma gli scenari futuri dovrebbero essere meno catastrofici di quello che si legge in giro. Certo, ci sarà un maggior lavoro da fare per gli sviluppatori ma non più di tanto (in fondo sarà sempre WebKit come base) e poi, come preannunciato da Google, questo nuovo protagonista del mercato browser stimolerà l’innovazione.

Per quanto riguarda i tempi di adozione di Blink nelle versioni pubbliche di Chrome (anzi, Chromium per iniziare), non si sa ancora nulla di preciso. Si sa, invece, che Opera Browser abbandonerà WebKit prima ancora della sua adozione ufficiale in ambito Desktop per passare a Blink[2]. E scommettiamo che questa non sarà l’unica reazione “importante” alla mossa di Google.

[The Verge]


  1. Documentazione ufficiale di Blink.  ↩
  2. Dichiarazioni ufficiali di Bruce Lawson.  ↩