Ricercatore viola la privacy di Mark Zuckerberg per evidenziare un bug di Facebook

Facebook non è solo famoso per tutte le sue utili funzioni, ma anche per i bug e gli attacchi hacker che stressano la vita virtuale degli utilizzatori. La piattaforma ha cercato molte volte di sopperire ad ogni problema, ma recentemente un ricercatore ha voluto gettare luce sulla negligenza del team che si cela dietro le pagine bianche e blu.

Il social network è stato violato, ma questa volta lo scopo non è quello di rubare dati sensibili o altro, ma solo quello di ottenere attenzione in modo da far chiudere tale falla.


Khalil Shreateh ha scritto sulla bacheca di Mark Zuckerberg violando una delle principali regole di Facebook: se non sei amico di una persona non puoi scrivere sul suo muro. Tutti sappiamo di questo limite che protegge la nostra privacy, ma il ricercatore ha trovato un modo per aggirarlo. Al contrario di un malintenzionato, Khalil aveva segnalato il problema a Facebook, ma la piattaforma lo ha ignorato.

L’esperto ha, dunque, trovato un’altra strada per attirare l’interesse dei piani alti. Il suo gesto non è stato ben visto, per ovvi motivi, dalla società che non solo ha disattivato temporaneamente l’account di Shreateh, ma ha anche affermato che non potrà pagare per la scoperta di tale bug: le azioni del ricercatore violano i termini di servizio, quindi niente ricompensa!

Un dipendente di Facebook ha dichiarato che ogni giorno arrivano centinaia di segnalazioni, ma la maggior parte dei rapporti sono scritti da persone che non parlano bene l’inglese. Probabilmente l’avviso di Khalil è stato ignorato proprio per tale motivo.

[ Via | venturebeat ]